Aprire e chiudere la bocca per mangiare, parlare, sbadigliare è semplice e naturale ma il meccanismo alla base di questo movimento è invece molto complesso. La mandibola, infatti, è collegata alle ossa temporali (che fanno parte delle ossa craniche) tramite l’articolazione temporo-mandibolare, costituita da due capi ossei: il condilo della mandibola e la fossa glenoide del temporale. Queste strutture sono separate da un disco intra-articolare formato da tessuto cartilagineo, che funge da cuscinetto e permette il movimento proprio perché evita che l’articolazione sfreghi contro il cranio. Se tali strutture non funzionano bene, compare il dolore a orecchio e mandibola.
Dolore a orecchio e mandibola: un disturbo dell’articolazione temporo-mandibolare
L’articolazione temporo-mandibolare è costantemente sollecitata, e il suo utilizzo frequente può portare a un deterioramento del disco cartilagineo, e all’insorgenza di disturbi che si manifestano con una serie di sintomi:
- rumori articolari (chiamati “click”) accompagnati o no da un movimento a scatto della mandibola, in apertura
- limitazioni dell’apertura della bocca
- riduzione della capacità masticatoria
- dolore a orecchio e mandibola, che può anche suggerire la presenza di un’otite acuta. In realtà questo tipo di dolore si differenzia rispetto a quello dell’otite perché:
- aumenta con il movimento della mandibola, masticando e aprendo la bocca
- è un dolore di tipo trafittivo, ossia sembra una puntura di spillo
- si manifesta periodicamente anche a distanza di tempo.
Il dolore a orecchio e mandibola è un disturbo molto frequente che, se curato adeguatamente, non crei particolari problemi. Ma è importante tenere presente se la patologia che lo provoca non è curata tempestivamente, potrebbe complicarsi sempre più. É dunque necessario non sottovalutare tale sintomo perché potrebbe essere un segnale per altre condizioni.
Diagnosi della disfunzione temporo mandibolare
Considerando che il mal d’orecchio rientra fra i sintomi di numerose patologie, può essere necessaria un’indagine approfondita per determinarne la causa effettiva. Non sempre questa risiede nell’orecchio stesso, ma può avere un’origine esterna: le patologie mascellari o dentali, infatti, possono generare dolore alle orecchie.
Per una corretta diagnosi della patologia occorre dunque considerare la sintomatologia ed effettuare esami radiologici di controllo.
Un’ecografia dell’articolazione temporo-mandibolare permette di individuare eventuali danni a carico della testa, del disco, dei legamenti e dei muscoli dell’articolazione. Per sottoporsi all’esame è necessario rimuovere eventuali apparecchi acustici o piercing inseriti nell’orecchio. Per ottenere la diagnosi corretta e stabilire la vera causa dei disturbi, è necessaria la consulenza di un dentista.
Trattamento della disfunzione temporo mandibolare
Qualora fosse riscontrata un’alterazione a livello temporo-mandibolare, la prima cosa da fare è quella di ridurre il lavoro di tale articolazione, nei seguenti modi:
- cercare di mangiare cibi di consistenza morbida
- ridurre il carico vocale, cercando di limitare l’apertura della bocca quando si parla
- utilizzare dei bite notturni per ridurre i danni provocati dal bruxismo notturno, ossia il digrignamento dei denti durante la notte.
Oltre a evitare di sottovalutare i primi sintomi, il consiglio è di evitare le “terapie fai da te” e rivolgersi allo specialista.
Fonti:
https://www.icare-cro.com/articolazione.html
https://www.topdoctors.it/articoli-medici/articolazione-temporo-mandibolare-i-principali-disturbi