Tutti i sintomi della fotosensibilizzazione si manifestano solo quando si verifica la contemporanea esposizione alla sostanza responsabile, farmaco o rimedio erboristico e al sole. Per questo motivo, in teoria, per evitarli basterebbe semplicemente non esporsi al sole o non assumere terapie che potrebbero scatenare la reazione cutanea: ciò, ovviamente, non è possibile nel caso di cure farmacologiche non sospendibili come, ad esempio, quelle per il controllo della pressione o del ritmo cardiaco.
Tuttavia, non dimentichiamo che, come sempre, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Ecco perché è molto importante seguire semplici regole per cercare di evitare di imbattersi in spiacevoli conseguenze:
- evitare l’uso di profumi, lozioni, deodoranti prima di esporsi al sole
- sospendere i trattamenti cosmetici o farmacologici non essenziali
- in caso di terapie croniche limitare l’esposizione al sole avendo cura di tenere sempre la testa riparata anche con l’aiuto di un cappello
- evitare il sole nelle ore più calde e centrali della giornata (dalle 12 alle 16)
- usare una crema solare ad alta protezione
- detergere sempre la cute con prodotti specifici
- applicare dopo la doccia o il bagno una crema lenitiva e idratante che aiuti a ridare sollievo alla pelle irritata, secca o arrossata. Anche una lozione anti desquamazione può essere un valido aiuto per favorire il ricambio cellulare della cute, riparandola e rigenerandola in caso di bisogno.
Esporsi al sole durante la chemioterapia: alcuni consigli
Molti pazienti che stanno seguendo una terapia oncologica si chiedono se è possibile esporsi ai raggi solari. La risposta è sì, sempre però in accordo con il proprio medico curante e seguendo alcune accortezze.
Alcune chemioterapie sono infatti fotosensibilizzanti, cioè aumentano la sensibilità della pelle alle radiazioni del sole. La cute è quindi più delicata e può andare incontro di più a scottature o a reazioni anomale. Anche se si sta affrontando la radioterapia occorre prestare attenzione. L’utilizzo di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule tumorali rende la pelle molto delicata. Esponendo al sole le zone interessate senza una protezione adeguata si rischia di imbattersi nei fenomeni di recall, ovvero di richiamo della reazione di sensibilizzazione cutanea, che si verificano con questa terapia medica.
Ecco perché se si prevede di esporsi al sole, meglio far trascorrere almeno 10/12 giorni dopo l’ultima seduta (sia di radio che di chemio) per permettere all’organismo di smaltire parte degli effetti collaterali. Va sempre ricordato di coprire molto accuratamente testa e occhi così come va assolutamente evitato di prendere il sole durante le ore centrali e più calde della giornata. Avvalersi sempre di una buona lozione o crema solare ad alta protezione da applicare su tutto il corpo almeno ogni ora.
Meglio evitare di restare distesi sul lettino troppo a lungo: è infatti consigliabile fare spesso movimento per mantenere la circolazione sempre attiva e avere accortezza di coprire le parti del corpo irradiate dalle terapie con indumenti bianchi di cotone.
L’idratazione, poi, è fondamentale: per metabolizzare ed eliminare i farmaci dall’organismo, è infatti necessario assumere adeguati quantitativi di acqua, che deve essere reintegrata sia attraverso una sana alimentazione (prediligendo frutta e verdura), sia bevendo molto durante il giorno, sia utilizzando creme idratanti e lenitive. Anche le zanzare possono essere un problema? Purtroppo, alcuni repellenti provocano irritazioni cutanee: ecco perché è importante evitare di far entrare in contatto le lozioni antizanzare con la parte della cute coinvolta nella terapia.
Il consiglio fondamentale resta sempre quello di proteggersi dal sole, sia che ci si trovi al mare, in città, campagna o montagna senza trascurare attività fisica e dieta. Via libera anche a camminate, nuotate o gite in bicicletta, sempre in accordo con il proprio medico.
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