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Pubblicato il 1 Giugno 2017 | Ultima modifica il 16 Gennaio 2020

Colesterolo

Integratori naturali per il colesterolo

Articolo aggiornato a settembre 2019. L’uso di integratori alimentari per mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue, affiancato a uno stile di vita sano e attività fisica frequente, può essere una valida alternativa prima di scegliere una terapia farmacologica vera e propria. Recentemente sono state sviluppate delle strategie nutrizionali che da una parte incoraggiano i pazienti a limitare il consumo di alimenti considerati rischiosi (grassi saturi e trans-insaturi), e dall’altra li invitano a scegliere integratori noti per i loro effetti benefici. Alcuni esempi riguardano i fitosteroli, il beta-glucano, la berberina, il riso rosso fermentato e i fermenti lattici vivi ad azione probiotica. Grazie alla monacolina K, proteina con funzione analoga a quella delle statine a basso dosaggio, associata a fermenti lattici vivi ad azione probiotica, si aiuta il nostro organismo a mantenere bassa la quantità lipidi nel sangue.

A novembre 2018 sono state rese note le nuove linee guida sul colesterolo, presentate dall’American Heart Association (AHA) e dell’American College of Cardiology (ACC). In quest’ultima edizione, l’attenzione si è focalizzata in particolare sul singolo paziente per dare a ognuno la giusta terapia rispetto al suo personale rischio di sviluppare una patologia cardiovascolare aterosclerotica.

In particolare questo aggiornamento ha toccato le seguenti tematiche:

  • l’importanza di seguire stile di vita sano, di modificare le abitudini sbagliate, di individuare e trattare per tutta la vita i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari aterosclerotiche
  • dare ai medici nuovi strumenti per aiutare i loro pazienti a comprendere e a gestire il rischio per vivere una vita in salute
  • per ridurre i livelli di LDL è fondamentale seguire due piani di intervento: il primo si basa su un regime alimentare specifico e uno stile di vita salutare. La dieta è un fattore imprescindibile perché influisce su diversi fattori di rischio: è bene scegliere cibi in base alla loro efficacia specifica e in alcuni casi utilizzare cibi definiti “funzionali”, come gli integratori possono essere un valido aiuto. Inoltre il controllo del peso corporeo e l’attività fisica rimangano i due comportamenti di elezione. Il secondo livello di azione cerca invece di migliorare e rendere più efficace la terapia farmacologica oltre che di aumentare l’aderenza alla terapia stessa; infatti, spesso si tratta di iter clinici di lunga durata che necessitano un controllo attento da parte sia del medico sia del
  • le statine sono sempre il farmaco di prima scelta, dato che sono in grado di ridurre la morbilità e la mortalità cardiovascolare in entrambi i generi e a qualunque età.

È ormai noto da tempo che livelli alti di colesterolo nel sangue aumentano il rischio di malattie cardiovascolari come l’aterosclerosi, infarto e ictus.

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Le cause di un aumentato livello di colesterolo ematico sono diverse e spesso collegate fra loro:
● Difetti genetici
● Ereditarietà
● Patologie d’organo (es. fegato, reni, tiroide)
● Assunzione di farmaci (es. cortisone, anabolizzanti, certi beta-bloccanti, alcuni ormoni contraccettivi, diuretici e certi antidepressivi)
● Stress
● Fumo
● Assunzione eccessiva di grassi animali
● Assunzione eccessiva di carboidrati raffinati
● Sedentarietà
● Carenza di vitamina C

Nella normalizzazione dei valori di colesterolo e quindi prima della prescrizioni di farmaci ipocolesterolemizzanti vanno sicuramente valutati attentamente tutti i fattori precedentemente elencati assieme ai possibili fattori di rischio. Una volta messe in atto da parte del medico di famiglia tutte le possibili correzioni igienico-alimentari e di stile di vita si può ricorrere all’assunzione d’integratori in grado di abbassare il colesterolo, sempre in assenza di serie patologie conclamate.

Scarica la guida

Tra i rimedi nutraceutici che si sono rivelati utili nell’abbassare il colesterolo totale, ma anche LDL e trigliceridi vi sono:

Fibre vegetali solubili

Le fibre solubili ricavate per esempio dall’avena, dai fagioli, dai piselli e dalle mele sono in grado di legare i sali biliari nell’intestino ed eliminarli. Questi vengono prodotti nel fegato a partire dal colesterolo. Quindi il fegato deve produrre più colesterolo destinato alla formazione dei sali biliari e di riflesso i valori di LDL (cosiddetto colesterolo “cattivo”) e trigliceridi si abbassano.

Steroli vegetali

Gli steroli vegetali o fitosteroli sono sostanze grasse di origine vegetale, strutturalmente simili al colesterolo, presenti principalmente in oli vegetali e frutta secca e in quantità minori in frutta fresca e verdura.

Il loro meccanismo d’azione prevede la competizione a livello intestinale con il colesterolo introdotto attraverso la dieta, ma anche con il colesterolo prodotto dall’organismo stesso. La conseguenza è una maggiore escrezione di colesterolo e quindi una sua riduzione nel sangue.

Proteine della soia

È noto sin dagli anni ’50 che le proteine della soia sono in grado di abbassare sensibilmente il tasso di colesterolo. È consigliabile sostituire ogni tanto secondi piatti di carne con prodotti a base di soia come il tofu e tempeh e consumare, alternandolo con altri latti vegetali, latte di soia.

Si noti come diversi esperti consiglino agli uomini di non esagerare con il consumo di questi prodotti, contenendo la soia estrogeni di origine vegetale, che possono quindi interferire con la produzione di testosterone.

Riso rosso fermentato

Il Riso rosso fermentato, utilizzato in Cina da diversi secoli, contiene oltre a fibre vegetali, ISO flavoni, fitosteroli e acidi grassi polinsaturi, una sostanza simile alle statine (farmaci che intervengono a livello epatico nella riduzione della produzione di colesterolo) chiamata monacolina K, in grado di diminuire il colesterolo LDL (colesterolo “cattivo) e di aumentare invece l’HDL (il colesterolo “buono”).

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Probiotici

Oltre agli effetti positivi dei probiotici sull’intestino, sul sistema immunitario, sulla pelle, sul sistema nervoso, recenti studi hanno dimostrato come alterazioni del microbiota intestinale possono contribuire allo sviluppo delle patologie cardio-metaboliche, tra cui le dislipidemie, e che l’utilizzo di probiotici ad azione specifica possa risultare utile in questo contesto (Thushara, 2016).

Alcuni studi clinici e sperimentali hanno confermato l’effetto benefico di vari ceppi probiotici nel controllo dell’ipercolesterolemia (Cho, 2015; Shimizu, 2015; Sun, 2016).

L’effetto ipocolesterolemizzanti dei probiotici è legato a tre principali meccanismi d’azione:

  • effetto sul metabolismo dei sali biliari (Grill, 1995). Diverse specie di Bifidobacterium sono caratterizzati dall’idrolisi dei sali biliari in particolare il Bifidobacterium Longum BB536Ⓡ sembra essere il ceppo probiotico con maggiori livelli di attività enzimatica (Grill, 1995)
  • la produzione di acidi grassi a catena corta
  • l’assimilazione del colesterolo da parte della membrana cellulare batteria (Dambekodi, 1998) .

Fonti:

(NNFI Nutrition Foundation Of Italy, 2017)

https://bpspubs.onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/bcp.13171

http://www.sefap.it/web/upload/GIFF2018-2_5_13.pdf

http://www.onlinejacc.org/content/accj/early/2018/11/02/j.jacc.2018.11.003.full.pdf

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S073510971839034X?via%3Dihub

In caso di colesterolemia moderata, gli integratori alimentari a base di probiotici abbinati al riso rosso fermentato assunti all’interno di sani stili di vita possono contribuire a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue e contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare.

Guida: Integratori naturali per abbassare il colesterolo

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