Quando si smette di fumare, l’organismo reagisce subito e i benefici si sentono sia nell’immediato che nel corso del tempo.
Che fumare sia dannoso per la salute, è un fatto comunemente noto, ma non tutti conoscono tutti gli effetti collaterali provocati dalla nicotina, un alcaloide presente nel tabacco, che attraverso il fumo arriva immediatamente al cervello dando al fumatore quella sensazione stimolante ed euforizzante, seguita da una fase poi rilassante ed ansiolitica. La nicotina, infatti, agisce sul cervello facendogli produrre l’adrenalina necessaria per affrontare gli impegni e la giornata.
Gli aspetti collaterali della nicotina e del fumo di sigaretta
Purtroppo, proprio per la sua azione diretta sul cervello, la nicotina a lungo termine provoca anche dipendenza, il vero ostacolo da superare per chi vuole smettere di fumare. I danni legati al fumo sono molteplici. Ecco i principali:
- Una prolungata assunzione di nicotina causa un aumento della pressione e della frequenza cardiaca con conseguenti possibili malattie cardiovascolari.
- Le sostanze contenute nel tabacco e liberate dalla combustione, come l’acido cianidrico, la formaldeide, l’ammoniaca, il monossido di carbonio, l’acido prussico e il catrame, sono tutte sostanze che facilitano l’insorgere di forme neoplastiche e cancerogene.
- Il fumo, protratto nel tempo, provoca danni all’apparato respiratorio e tende a far atrofizzare le ciglia deputate alla rimozione del muco nelle vie aeree, cosa che ne determinerà la sedimentazione con l’alto rischio di contrarre la broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Smettere di fumare: ecco cosa succede nel nostro organismo
La vera battaglia che deve affrontare chi decide di smettere di fumare è vincere la dipendenza da nicotina, ma cosa succede quando si smette di fumare? Dopo solo 2 ore dall’ultima sigaretta, infatti, il fumatore percepisce già i primi sintomi da astinenza da nicotina. Tuttavia bisogna resistere perché l’organismo trarrà subito benefici. Ecco i principali:
- dopo 12 ore, i livelli di monossido di carbonio, sostanza inalata quando si fuma, scendono già a livelli accettabili;
- dopo 2 giorni, olfatto e gusto riprendono sensibilità;
- dopo 3 giorni l’organismo si è liberato dalla nicotina;
- dopo neppure un mese, la circolazione e il respiro migliorano;
- dopo 40 giorni il tessuto polmonare comincia un processo di guarigione il cui completamento varia a seconda della gravità della situazione;
- dopo un anno, il rischio di ammalarsi di una malattia cardiovascolare è diminuito;
- dopo 5-10 anni, il rischio di sviluppare un tumore dovuto al fumo si è ridotto del 50%;
- Infine, trascorsi 20 anni dall’ultima sigaretta, la probabilità di soffrire di una malattia cardiaca o di avere un ictus è la stessa di una persona che non ha mai fumato.
Come smettere di fumare
Chi vuole smettere di fumare deve sempre tenere a mente che:
- Il proprio organismo non ha bisogno del fumo per sopravvivere, anzi, manifesta insofferenza e fastidio, tanto che insorgono spesso malattie croniche, a volte anche gravi. Quindi, il problema è tutto nella propria testa, nel convincersi, che si può stare bene, anzi meglio, anche senza fumare.
- La riduzione del numero di sigarette invece della cessazione completa non è una soluzione definitiva, ma solo temporanea che potrà durare per qualche giorno, magari anche un mese, ma alla prima occasione il fumo avrà nuovamente il sopravvento.
- Bisogna imparare a conoscersi e capire quali sono i momenti nei quali si fuma di più e quindi modificare le proprie abitudini per resistere alla tentazione.