Per otomicosi si intende un’infezione fungina del canale uditivo esterno composto da padiglione auricolare e condotto uditivo che, a differenza delle parti più interne dell’orecchio protette dalla membrana timpanica, entra facilmente in contatto con i microorganismi, tra cui frequenti i funghi, che provengono dall’esterno. Questi funghi generalmente risiedono, in proporzione equilibrata, nel canale auricolare che, essendo un ambiente caldo umido, risulta per loro un habitat ideale. Possono dunque vivere normalmente senza creare problemi ma può succedere che si sviluppino in maniera eccessiva provocando una otomicosi.
Cause dell’otomicosi
L’umidità è una delle prime cause dell’otomicosi; sono a rischio i nuotatori, chi esegue lavaggi alle orecchie senza poi asciugare bene il padiglione auricolare, chi ha ristagni di residui di acqua nel padiglione auricolare causati da un’anomala disposizione del condotto uditivo.
I funghi responsabili delle otomicosi sono: Aspergillus niger, Aspergillus fumigatus, Candida albicans, normalmente presenti nell’organismo. Quando si presentano le condizioni favorevoli è possibile che si sviluppino in maniera anomala e determinino l’infezione fungina. L’utilizzo di antibiotici per curare un’otite, per esempio, può alterare la flora battericaChe cos’è la flora batterica? La flora batterica è un ec... dell’orecchio e quindi creare i presupposti per una moltiplicazione anomala dei funghi.
Anche l’utilizzo di tappi auricolari che occludono il canale uditivo, potrebbe favorire lo sviluppo dell’infezione. Importanti sono dunque sia i fattori esterni, che le condizioni organiche predisponenti.
Sintomi dell’otomicosi
Tra i sintomi più importanti dell’otomicosi ritroviamo un forte e irrefrenabile prurito nel canale uditivo. Questo il primo indizio che indica che non si tratta di otite in cui, diversamente, prevale il dolore. Si tratta di un prurito talmente insistente dal quale non è possibile trovare sollievo neanche grattandosi.
Si manifesta anche edema, eritema talvolta accompagnata dalla comparsa (generalmente temporanea) di ipoacusia o acufeniCosa sono gli acufeni? I difetti di udito spesso sono accomp.... Può anche provocare sensazione di pressione o orecchio pieno a causa della tumefazione presente. Comuni sono anche le secrezioni che possono cambiare colore a seconda del fungo interessato e che possono presentare uno sgradevole odore.
Diagnosi e terapia
Per una diagnosi certa ed esatta dell’otomicosi è necessaria una visita specialistica da un otorinolaringoiatra che, con i giusti strumenti, potrà rivelare nelle infezioni da Aspergillus, la presenza di ife (strutture filamentose microscopiche che invadono il canale uditivo ) e spore fungine, mentre in caso di Candida una sostanza bianca e cremosa. In entrambi i casi si avranno secrezioni fungine nel canale uditivo.
In caso di diagnosi certa, per individuare il tipo di fungo coinvolto, è necessario un prelievo di materiale biologico e analisi di laboratorio specifiche.
Una volta certi che si tratta di un’infezione fungina si deve:
- pulire l’orecchio con cura per rimuovere tutta le secrezione prodotte dai funghi ma è bene rivolgersi all’otorinolaringoiatra per effettuare una pulizia professionale e delicata dell’orecchio;
- non tentare di pulire con cotton fiocc perché se il materiale di accumulo è eccessivo, la pressione su esso esercitato potrebbe causare una lacerazione timpanica;
- tenere l’orecchio il più asciutto possibile;
- assumere un antimicotico sotto forma di gocce ad azione topica, emulsione cutanea o latte dermatologico adeguato per debellare l’infezione;
- in caso di forte dolore utilizzare antidolorifici;
- qualora la micosi abbia favorito lo sviluppo di una otite batterica è necessario utilizzare anche degli antibiotici;
- controllare eventuali fattori di rischio presenti;
- mantenere un’appropriata igiene dell’orecchio.
Iniziata la cura i sintomi dell’otomicosi regrediscono abbastanza velocemente ma bisogna proseguire la terapia per essere certi di una completa guarigione.
Trattandosi di una micosi cronica ricorrente: attenzione alle ricadute, molto probabili, qualora persistessero i fattori che hanno determinato l’insorgenza dell’infezione.
Fonti: