Sono certamente antiestetici i “grani di miglio”, dette anche “pietre di sole “: si tratta di piccole cisti, che si formano a grappolo sotto la cute delle guance, intorno alle labbra e nella zona orbicolare degli occhi (palpebra mobile e inferiore). Di colore giallo-bianco, tondeggianti, non superano due millimetri di diametro e, proprio per la somiglianza con il cereale, queste cisti superficiali sono chiamate “grani di miglio”.
Sono soprattutto le donne a esserne colpite in età adulta e a volte sono collegate a patologie dermatologiche. Non sono da confondere con i comedoni, forma acneica della pelle, per questo motivo è fondamentale una corretta diagnosi. Si possono formare in età neonatale, in questo caso si tratta di una manifestazione transitoria, che non necessita di un intervento specifico.
Cause della formazione dei grani di miglio
Il professor Leonardo Celleno, dermatologo e presidente di AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, a questo proposito rileva che “I grani di miglio corrispondono a delle piccolissime cisti superficiali epidermiche che contengono cheratina e lipidi. Talora compaiono soprattutto sulle pelli un po’ grasse, tendenzialmente seborroiche, attorno agli occhi, sul naso e sulle porzioni alte delle guance. Qualche volta delle alterazioni familiari o genetiche interessano le ghiandole sebacee e alcune persone manifestano appunto una predisposizione.
Le cause più comuni possono essere ricercate nelle irritazioni che colpiscono il volto come per esempio l’esposizione alla radiazione solare o alle lampade abbronzanti. Altre volte una cosmesi impropria (detersione troppo aggressiva o l’utilizzo di prodotti non adatti) è la principale causa della loro formazione. Inoltre, va ricordato che alcune terapie come quella steroidea può portare allo sviluppo di questo inestetismo. Perfino i neonati a causa di una transitoria alterazione della cheratinizzazione degli influssi ormonali materni, presentano questi “granuli” che però vanno incontro a una spontanea regressione”.
Affidarsi a mani esperte per eliminare i grani di miglio
Non bisogna mai premere i grani di miglio da soli, si potrebbero rischiare infezioni e cicatrici, ma è importante affidarsi a mani esperte.
È necessario l’intervento del dermatologo?
“Sicuramente sì – interviene di nuovo il prof. Celleno – intanto per distinguere i grani di miglio da altre lesioni come i comedoni chiusi che costituiscono una manifestazione precoce dell’acne, e poi perché solamente un esperto sa trattare senza indurre danni, zone delicate come quella perioculare.
Cura e prevenzione dei grani di miglio
- A casa: asciugare, tamponando la pelle con delicatezza senza sfregare i grani di miglio.
- Durante l’estate usare creme antisolari soprattutto nella zona dove sono presenti i grani di miglio
- D’inverno occorre proteggere la zona con un crema specifica.
- Fare una pulizia accurata della cute da un’estetista di fiducia, che può tenere conto di trattarla con vapore e vitamine.
- Non dimenticarsi di detergere la pelle mattino e sera, usando prodotti cosmetici di buona marca.
A proposito il prof. Celleno ricorda che “Sono indicati quei prodotti come ad esempio gli esfolianti, che normalizzano la cheratinizzazione, ossia il turn over delle cellule epidermiche cui il dermatologo potrà eventualmente associare anche dei peeling”.
Come eliminare i grani di miglio nella zona orbicolare?
“Il modo più semplice è quello di provocare la loro apertura, non tanto pungendoli, come si faceva un tempo, ma ad esempio utilizzando delicatamente il laser a CO2” conclude il prof. Celleno. “Anche se la zona è delicata, il laser terapia, se ben condotta, non lascia segni. Inoltre, l’utilizzo quotidiano e costante di creme cheratolitiche delicate come quelle con alfa-idrossiacidi contribuiranno alla prevenzione della formazione di nuove lesioni”.
FONTI:
–www.medicitalia.it /grani di miglio
–www.notiziebenessere.it /grani di miglio
–prof. Leonardo Celleno, dermatologo e presidente AIDECO, presidente Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia