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Pubblicato il 1 Agosto 2019 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Mamma e Bambino

Quali sono i rimedi efficaci alla crosta lattea dei neonati?

La testa del vostro bambino si è ricoperta di tante piccole squame giallastre e unte? Niente paura si tratta della crosta lattea, un’eruzione cutanea molto comune nei neonati, ma in genere non pericolosa. Ecco tutto quello che bisogna sapere sulla crosta lattea.

La crosta lattea dei neonati è un’eruzione cutanea untuosa, giallastra e squamosa che appare a macchie o squame sul cuoio capelluto dei bambini. La condizione è molto comune e generalmente compare nei primi 3 mesi di vita. Normalmente è un disturbo innocuo, raramente causa disagio al bambino e di solito si risolve da sé. Ma vi sono dei rari casi in cui conviene consultare il medico.

Cos’è la crosta lattea dei neonati?

La crosta lattea dei neonati è conosciuta anche come lattime, pityriasis capitis o dermatite seborroica infantile. Non è contagiosa e non dipende dalla qualità delle cure che riservate a vostro figlio. Non è chiaro esattamente cosa la causi. Simile alla forfora, di solito si manifesta nei bambini appena nati con questa incidenza: si ritiene che colpisca il 10% dei bambini fino all’età di 1 mese, raggiungendo il picco del 70% entro i 3 mesi di età. Nei bambini di età compresa tra 1 e 2 anni, la prevalenza è solo del 7%.

Le possibili cause della crosta lattea dei neonati

Le cause della crosta lattea dei neonati sono ancora poco note, ma di certo non è provocata da allergie, infezioni batteriche o cattiva igiene. Può derivare da ghiandole sebacee iperattive, un’infezione fungina o entrambe le condizioni. Le ghiandole sebacee si trovano nella pelle e producono una sostanza simile all’olio, nota come sebo. Se sono iperattive, significa che ne producono troppo, impedendo alle vecchie cellule epidermiche di asciugarsi e di cadere dal cuoio capelluto, attaccandosi invece a esso.
L’iperattività delle ghiandole sebacee è probabilmente dovuta al fatto che gli ormoni della madre restano in circolo nel corpo del neonato anche per alcuni mesi dopo la nascita.
Se si verifica un’infezione fungina, potrebbe essere il risultato dell’assunzione di antibiotici da parte della madre prima del parto, o perché questi sono stati somministrati al bambino nella prima settimana di vita. Gli antibiotici distruggono sì i batteri dannosi, ma possono anche eliminare quelli utili, che impediscono per esempio questo tipo d’infezioni.
Se in famiglia, avete casi di parenti affetti da eczema, gli studi hanno rilevato che questo può essere in correlazione con il manifestarsi della crosta lattea nel vostro bambino*.

I sintomi della crosta lattea

Come già detto, vi è una più alta probabilità che i neonati manifestino la crosta lattea subito dopo la nascita. In che modo? Può verificarsi sul cuoio capelluto sotto forma di macchie o croste vere e proprie di colore giallo o unte oppure squame di pelle simile alla forfora. L’area interessata potrebbe anche diventare rossa.
La crosta lattea dei neonati in genere comincia a manifestarsi sul cuoio capelluto, ma può diffondersi anche nell’area dietro le orecchie o con piccole chiazze su naso, palpebre, inguine, ascelle e retro delle ginocchia. In questi casi, prende il nome di eczema seborroico.
Per evitare infezioni, è importante non grattare l’area colpita o rimuovere manualmente le croste. Potrebbe verificarsi una perdita di capelli nell’area interessata, dopo la caduta spontanea delle squame o delle croste.

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I rimedi per la crosta lattea

I casi lievi di crosta lattea nei neonati si risolvono da sé nel giro di pochi mesi, senza bisogno di intervenire. Cosa fare nel frattempo? Lavate delicatamente la testa del piccolo ogni giorno con uno shampoo per bambini e spazzolate delicatamente il cuoio capelluto con una spazzola morbida o un pettinino per neonati, per favorire la caduta spontanea delle scaglie.

Quando la crosta lattea scompare, ripetete questo delicato procedimento a intervalli regolari di due-tre giorni per circa un mese, per evitare che ritorni. Se questo non aiuta, si consiglia di consultare un medico o un pediatra, i quali potrebbero suggerire l’utilizzo di uno shampoo più efficace, come per esempio un antiforfora delicato o uno shampoo a base di ketoconazolo (indicato proprio per debellare il fungo chiamato Malassezia, responsabile di questo disturbo), o di applicare un olio o una lozione sulla zona interessata per ammorbidire le chiazze squamose. Applicateli però prima dello shampoo, di modo da rimuovere ogni traccia di olio e non favorire la formazione di ancora più squame.
In caso d’infiammazione o infezione della cute, il medico può prescrivere degli antibiotici, una crema a bassa concentrazione di steroidi o uno shampoo antimicotico.

Complicazioni in caso di crosta lattea

La crosta lattea è una condizione raramente grave, ma i genitori possono consultare un medico se non sono sicuri dell’entità del problema.

Vi suggeriamo di consultare il pediatra, se:

  • Le aree interessate iniziano ad arrossarsi
  • Le chiazze cominciano a irritarsi
  • Il disturbo si diffonde sul viso o inizia a comparire sul corpo
  • Si verifica un eritema da pannolino
  • Il bambino sviluppa un’infezione fungina all’orecchio
  • Appaiono i primi segni di mughetto (candida).

Se c’è un’infezione fungina, questa può consentire la crescita di batteri, i quali, nei casi più gravi, possono svilupparsi in aree che potrebbero diventare sanguinanti o purulente.
Se il bambino presenta altri disturbi, all’apparenza scollegati, come per esempio la dissenteria, informate lo stesso il pediatra perché potrebbe essere correlata alla crosta lattea.

Prevenzione della crosta lattea

La crosta lattea non è normalmente nulla di cui preoccuparsi e si risolve da sola. Poiché le cause sono ancora poco note, non è possibile prevenirla. Tuttavia, se la crosta lattea è stata trattata e le squame sono state eliminate, il lavaggio e la spazzolatura delicati, come descritto in precedenza, impediranno il ripetersi del disturbo.

Fonti:

https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/cradle-cap/symptoms-causes/syc-20350396

*https://www.nhs.uk/conditions/cradle-cap/

https://mospace.umsystem.edu/xmlui/handle/10355/3648

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8477601

 

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