Il bilancio idrico dell’organismo, ovvero l’equilibrio tra i liquidi introdotti con acqua e alimenti e quelli espulsi attraverso la minzione e la sudorazione, si mantiene per mezzo di un complesso sistema regolatore ormonale. Se qualcosa incide su questo meccanismo, si può presentare la ritenzione idrica: i rimedi principali, in questo caso, sono una buona dieta reidratante e corrette abitudini di vita.
Ritenzione idrica: cos’è
La ritenzione idrica è un accumulo patologico di liquidi, sali minerali e tossine, negli spazi interstiziali extra cellulari, che provoca una stasi della circolazione sanguigna venosa con insorgenza di edemi, cioè di gonfiori, tipicamente localizzati su addome, caviglie, gambe e piedi. Questo ristagno sia venoso sia linfatico, altera il metabolismo cellulare, che vede un incremento della quota di sodio a scapito di quella di potassio. I rimedi per la ritenzione idrica devono pertanto favorire il drenaggio dei liquidi e contrastare le cause che portano all’accumulo.
Quali sono le cause della ritenzione idrica
Il problema della ritenzione idrica è maggiormente diffuso tra le donne (ne soffre una donna su tre) ed è dovuto a diverse cause, spesso concomitanti:
- squilibrio tra sali minerali intracellulari, sodio e potassio
- disfunzionalità del sistema circolatorio e linfatico (che possono essere di origine congenita oppure dovute a farmaci quali: antiacidi, cortisonici, estroprogestinici, antinfiammatori)
- patologie pregresse di tipo cardiovascolare, renale, ipertensiva, epatica e diabetica
- la ritenzione idrica può essere sostenuta da una dieta squilibrata, con un accentuato consumo di sale e alimenti che lo contengono (salumi, affettati, formaggi, cibi in scatola) o con picchi glicemici elevati (troppi zuccheri aumentano l’insulina che è un vasocostrittore) oppure povera di proteine
- eccessivo consumo di alcol e bevande dolci gassate.
Altri fattori che predispongono alla ritenzione idrica attengono a uno stile di vita poco salutare, ma proprio per il fatto di essere scelte personali, sono più facilmente modificabili:
- in generale, la sedentarietà, il trascorrere molte ore seduti o in piedi senza muoversi (che provoca ristagno venoso)
- fumare e bere troppi caffè
- non praticare un’attività fisica regolare, essere sovrappeso (condizione che rallenta la diuresi)
- indossare abiti troppo aderenti o tacchi alti
- anche le alterazioni ormonali come quelle che si verificano in gravidanza o durante il ciclo o in menopausa contribuiscono alla ritenzione idrica.
La sintomatologia associata alla ritenzione idrica e alla stasi venosa collegata comporta un persistente senso di gonfiore e pesantezza, localizzato negli arti inferiori, soprattutto all’altezza delle ginocchia e delle caviglie, con formicolio e stanchezza, ma può arrivare alla compromissione del movimento e, nei casi più gravi, a disturbi gastrointestinali, mal di testa e problemi respiratori.
Ritenzione idrica: ecco i rimedi
I rimedi alla ritenzione idrica, esclusa quella indotta da patologie cardiache, renali e ipertensive, sono riconducibili a una dieta adeguata e a uno stile di vita attivo e sano.
Una dieta “sgonfiante”
La scelta di una dieta appropriata per contrastare la ritenzione idrica prevede di evitare alimenti salati (affettati, formaggi stagionati, cibi confezionati, snack salati), di insaporire i piatti con spezie e limone e di assumere quotidianamente alimenti integrali (per il loro apporto di fibre) e varie porzioni di frutta e verdura fresca. Molte verdure (lattuga, spinaci, cavolfiori, broccoli, pomodori, radicchio) e frutti (avocado, fragole, ciliegie, anguria, melone, kiwi, albicocche, agrumi), sono fonte di vitamina C e fibra e apportano anche una buona dose di potassio e di magnesio. Questi due elementi contribuiscono alla funzionalità degli scambi cellulari, regolando l’eliminazione delle tossine e migliorando il transito intestinale, con l’effetto di contrastare il ristagno causato dalla ritenzione idrica.
Va da sé che bere almeno due litri al giorno di acqua iposodica sia l’accorgimento principale, in caso di ritenzione idrica, ma non solo: acque aromatizzate con pezzetti di frutta e tisane a base di tarassaco, uva ursina e ippocastano, favoriscono la diuresi e migliorano la circolazione venosa. Centella asiatica, fucus, pilosella, carciofo migliorano il microcircolo, mentre il ribes nero è un vaso protettore che contrasta il cedimento dei capillari.
L’attività fisica riduce la ritenzione idrica
La ritenzione idrica rende la circolazione sia venosa che linfatica un problema. Per migliorare il deflusso dei liquidi dagli arti, è fondamentale un buon lavoro della pompa cardiaca e dei muscoli. Perciò sono indicate le passeggiate o la corsa leggera, che attivano, attraverso la rullata del piede, il microcircolo: d’estate, camminare nell’acqua o sul bagnasciuga è produce un massaggio sia interno sia esterno, che in altre stagioni si ottiene con l’acquagym e le lunghe passeggiate. È buona abitudine dormire con i piedi sollevati su un piccolo cuscino, evita il ristagno e aiuta il ritorno venoso.
In conclusione, l’approccio alla ritenzione idrica è multifattoriale: i rimedi vanno dalla dieta ricca di potassio, magnesio e un giusto apporto di sodio a uno stile di vita sano e attivo, che oltretutto migliora sensibilmente sia la salute sia l’umore.
FONTI:
https://www.medicalnewstoday.com/articles/187978.php
https://www.projectinvictus.it/ritenzione-idrica/
https://www.farmacistipreparatori.it/wellupmag/bellezza/cellulite-i-rimedi-contro-ritenzione-idrica
https://www.melarossa.it/salute/ritenzione-idrica/