La rhodiola rosea, nota anche come “radice d’oro”, è una pianta perenne dalle foglie carnose e dai boccioli giallo-arancione, appartenente alla famiglia delle Crassulacee, con un profumo che ricorda quello delle rose. Habitat naturale sono i terreni asciutti delle zone artiche di Nord Europa e Asia, ma è diffusa anche su Alpi e Pirenei.
La rhodiola rosea è nota dai tempi antichi: nella Roma di Nerone il famoso medico greco Dioscoride la menziona nel suo trattato “De materia medica”, il naturalista Linneo la raccomanda per ernie, isteria e mal di testa. Le sue ineguagliabili proprietà toniche e rinvigorenti erano conosciute presso i popoli caucasici, i mongoli, ma anche presso i vichinghi e i cinesi, che organizzavano spedizioni in Siberia per farne scorta.
Proprietà e applicazioni della rhodiola rosea nella tradizione
La medicina popolare riconosce alla rhodiola rosea benefici quasi leggendari: il tè di rhodiola (un estratto alcolico ottenuto mescolando radici fresche con alcol a 40°) era usato come corroborante contro influenza e raffreddore durante i lunghi inverni asiatici; i medici della Mongolia la prescrivevano contro tubercolosi e cancro; dai villaggi siberiani la preziosa pianta era trasportata oltre il Caucaso per essere scambiata con vini, frutta aglio e miele. Nelle steppe lapponi e nelle zone artiche era impiegata per la capacità di aumentare resistenza fisica, la produttività lavorativa, la longevità, la sopportazione dei climi rigidi e dei disturbi provocati dall’altitudine; si utilizzava anche per curare l’affaticamento, la depressione, l’anemia e l’impotenza, oppure come utile rimedio alle affezioni gastrointestinali e ai disturbi attinenti il sistema nervoso.
Sebbene molteplici studi siano stati effettuati sulla rhodiola rosea e i suoi benefici dalla metà del Settecento in poi, essendo redatti in lingua russa o scandinava non hanno trovato diffusione in Occidente sino al 1961. In quell’anno il botanico sovietico G.V. Krylov, dell’accademia russa delle scienze, condusse una spedizione nella taiga dei monti Altai, dove localizzò la “radice d’oro”.
Gli estratti della radice dimostrarono di contenere potenti sostanze adattogene, ossia in grado di attenuare la reazione dell’organismo a condizioni stressanti, come confermato da successive ricerche.
I principi attivi fitochimici della rhodiola rosea
Nel rizoma della pianta sono stati individuati acidi organici, oli essenzialiCosa sono gli oli essenziali naturali? Gli oli essenziali ve..., microelementi quali il Manganese, ma i componenti più importanti che caratterizzano specificamente la rhodiola rosea sono di tipo fenolico e glicosidico: salidroside, rosavin, rosin e rodiosin. Questi elementi, infatti, ne determinano le qualità adattogene, ovvero quelle in grado di sostenere per lunghi periodi le difese dell’organismo a fronte di stress non infettivi, stabilizzandone le funzioni e aumentando le capacità fisiologiche di adattamento, senza effetti tossici collaterali.
I benefici della rhodiola rosea per il corpo e la mente
La più ampia disponibilità di dati a suffragio dei benefici della rhodiola rosea proviene da pubblicazioni sovietiche e scandinave, che ne evidenziano l’efficacia in caso di astenia, nel miglioramento degli effetti causati da infezioni, per contrastare l’esaurimento psico-fisico e come stimolante e rinvigorente in circostanze di iperlavoro/eccessivo carico lavorativo.
Attualmente molti altri studi, americani ed europei, hanno contribuito a precisare i benefici della rhodiola rosa, di cui diamo, di seguito, un sintetico elenco:
Regolatore del metabolismo in caso di affaticamento prolungato
La rhodiola rosea è principalmente indicata per le sue qualità adattogene, a situazioni in cui occorre aumentare la resistenza alla fatica: consente, infatti, un rapido riassorbimento dei livelli di acido lattico e urico prodotti dai muscoli durante sforzi fisici intensi e prolungati e una normalizzazione della pressione arteriosa, migliorando quindi sia la prestazione sia la resistenza.
Attivatore del sistema nervoso centrale e antidepressivo
I principi attivi della pianta agiscono direttamente sull’umore già nella prima fase di attivazione dello stress, come regolatori della serotonina, un neuro-trasmettitore che mantiene in equilibrio le funzionalità cerebrali in caso di forti stimoli esterni (fatica, stress, tensione). Supportano anche le ghiandole surrenali nell’attività di sintesi di adrenalina e cortisolo, attivando rapidamente una risposta alle iperstimolazioni esterne e prevenendo la fase di esaurimento. (1)
Il rizoma della Rhodiola rosea si è rivelato un valido aiuto contro la depressione, con risultati paragonabili a quelli ottenuti da comuni antidepressivi triciclici, ma senza effetti collaterali. (3)
Efficace contro il tabagismo
La rhodiola rosea ha inoltre capacità di modulazione dei livelli di catecolamina, serotonina e dopamina e dei peptidi oppioidi, dimostrando di prevenire la dipendenza da nicotina e di contrastare la sindrome da astinenza da fumo. (4)
Rhodiola rosea: stimolatore dell’attività mentale
Gli estratti di rhodiola rosea sono altresì indicati per migliorare le prestazioni cognitive, la capacità di concentrazione e mnemonica, nei casi di affaticamento mentale, dato che attivano la produzione endogena di creatina-fosfato e di ATP nelle cellule cerebrali. (2)
Anti ossidante naturale del sistema nervoso
La rhodiola rosea ha effetti antiossidanti che aiutano a proteggere il sistema nervoso dal danno ossidativo dei radicali liberi.
Lo stress interferisce con le funzioni mnemoniche e, nel tempo, ne causa il deterioramento: oltre a ad rinforzare le funzioni cognitive, l’apprendimento e la memoria stimolando il sistema neuronale, la rhodiola rosea esercita un effetto positivo sulle performance intellettive, incrementando la resistenza allo stress fisico ed emotivo.
Promotore del calo ponderale e anabolizzante muscolare
La perdita di peso è indotta dalla rhodiola rosea grazie alla mobilizzazione degli acidi grassi accumulati nei tessuti che, uniti a un costante esercizio fisico, possono essere utilizzati dai mitocondri per la produzione energetica.
Tra l’altro, i principi attivi della rhodiola rosea aumentano i livelli di acido glutammico e le proteine nei muscoli, così come gli anabolizzanti steroidei ma senza gli effetti dannosi di questi ultimi.
Fonti:
- (1) Armsterdam J. D. & Panossian A. G. Rhodiola rosea L. as a putative botanical antidepressant. Phytomedicine, 23, 770-783; 2016
- (2) L. Paoluzzi “Fitoterapia ed energetica” Ed Aicto-1997 Rhodiola wwwalgovit.net.
- (3) Brichenko VS, Kupriyanova IE, Skorokhova TF. The use of herbal adaptogens with tricyclic antidepressants in patients with psychogenic depression. In: Saratikov AS, editor. Modern Problems of Pharmacology and Search for New Medicines. Tomsk, Russia: Tomsk State University Press; 1986. p. 58-60.
- (4) RHODIOLA ROSEA L.: PROMETTENTE SUPPORTO
- PER IL TABAGISMO. DATI PRECLINICI Marina Perfumi, Laura Mattioli Dipartimento di Medicina Sperimentale e Sanità Pubblica, Facoltà di Farmacia, Università degli Studi, Camerino, Macerata
- http://www.wpro.who.int/publications/Medicinal_Plants_in_Mongolia_VF.pdf