Il senso di sé dei più piccoli cambia man mano che crescono. A diverse età, hanno bisogno di diversi tipi di supporto per costruire una sana autostima dei bambini.
Autostima è amare se stessi, chi si è e per come si è. Principalmente nei bambini, essa deriva dal sentirsi amati e dall’appartenere a una famiglia che li apprezza e li incoraggia a migliorare. Sarà facile intuire che i neonati e i bambini molto piccoli non hanno una vera e propria autostima, in quanto non riescono a vedersi per come sono, non hanno consapevolezza di sé. Per questo, è importante il vostro sguardo su di loro, ovvero il modo in cui li amate e li crescete, ai fini della costruzione di una sana e robusta autostima.
Ecco quindi le diverse fasi di crescita del bambino e il modo in cui potete contribuire alla sua autostima, il primo e importante tassello di ciò che da adulto chiamerà equilibrio psico-fisico.
Autostima: bambini ed evoluzione
L’autostima nei bambini trova le sue radici nel periodo neonatale. Prendendovi cura di loro, rispondendo alle loro richieste di attenzioni in modo corretto e donando loro molte coccole e sorrisi, farete loro comprendere quanto sono amati e desiderati.
L’autostima nei bambini a 1 anno circa
Crescendo, il bambino inizierà a sviluppare una comprensione di se stesso, di ciò che può fare e cosa lo rende unico. Di certo vorrà cominciare a prendere più decisioni ed è una buona idea lasciargli provare a scegliere tra opzioni sicure e adatte ai bambini, come il giocattolo con cui giocare o il cappello da indossare. Mentre imparano, i bambini si rendono conto di avere il potere di far accadere le cose: questi sono escamotage per aumentare l’autostima nei bambini.
Ma i bambini a questa età si vedono ancora attraverso i vostri occhi, quindi fate attenzione al vostro ruolo, magari seguendo questi piccoli accorgimenti:
- lasciate che vostro figlio esplori il suo ambiente da solo, ma siate pronti ad assisterlo se ha bisogno di voi
- lasciatelo decidere da solo in casi ragionevoli, come se spalmare la fetta biscottata con il miele o la marmellata. Questo dà ai bambini un entusiasmante senso di controllo, che aiuta a sviluppare fiducia e senso di sé
- concedetegli la possibilità di dire di no, per esempio se non vuole indossare i guantini. Presto si renderà conto di sentire freddo alle manine e ve li richiederà, senza drammi
- allenate vostro figlio a situazioni sociali difficili: per esempio, se bisticcia con l’amichetto per accaparrarsi il blocco rosso, fategli capire che è giusto condividerlo, un po’ per ciascuno, prima è il turno dell’altro bambino, poi sarà il suo
- lasciatelo osservarsi allo specchio: scoprendo il suo aspetto, imparerà anche ad apprezzarsi.
L’autostima nei bambini in età prescolare
Entro circa i 3 anni, la maggior parte dei bambini si rende conto di essere parte di una famiglia. I bambini si rendono conto di essere dotati di un corpo e di una mente propri. A questa età, spesso amano confrontarsi con i coetanei e chiederanno se sono i più alti, i più veloci o i migliori in qualunque cosa stiano facendo.
Un giudizio bilanciato è un buon modo di rispondere. Per esempio: “Dario corre più veloce di te, ma tu sei più bravo a prendere al volo la palla”. Ciò consente ai bambini di sentirsi orgogliosi di se stessi, ma invia il messaggio che altre persone sono importanti e possono fare bene altre o le stesse cose in cui eccellono loro.
L’autostima nei bambini in età scolare
A scuola, scatta sempre il confronto con i coetanei: questo può determinare i primi colpi inferti all’autostima. Potrebbero sentirsi meno capaci di altri per la prima volta. Nuove regole e nuovi concetti da apprendere possono essere una sfida per alcuni bambini. Ecco come potete aiutare vostro figlio:
- quando torna da scuola, coccolatelo un po’, fategli sapere che ci siete
- concentratevi sui punti di forza di vostro figlio e sullo sforzo che intraprende. Lodatelo per ciò in cui è bravo, fategli invece sapere che siete orgoglioso comunque di lui perché ha tentato di fare cose per lui difficili
- insegnategli il fair play: può vincere, ma anche perdere
- anche a questa età, ha bisogno che gli insegnate a superare situazioni sociali difficili, per esempio, se è emarginato dai giochi, suggeritegli di sorridere: di solito, una persona felice è meglio accolta in un gruppo
- dategli la possibilità di provare nuove attività e apprendere nuove cose
- interessatevi al suo andamento scolastico: frequentate i colloqui con gli insegnanti, interessatevi ai compiti di vostro figlio e fateli insieme
- soprattutto a questa età, fate attenzione ai segnali di problemi di apprendimento, a eventuali episodi di bullismo o ad altre difficoltà sociali che possono influire sulla sua autostima
- ricordate sempre che soprattutto alla scuola elementare, l’autostima tende a relazionarsi con molte cose, tra cui la facilità e velocità di apprendimento, l’aspetto fisico, le capacità nello sport e la facilità con cui fanno nuove amicizie. Monitorate queste situazioni
- non rimproveratelo se non vuole assumere una medicina nonostante ne comprenda benissimo la necessità: si tratta di una reazione legittima e comprensibile. Piuttosto, se si tratta di un farmaco investite del tempo per fargli capire quanto quel medicinale possa giovargli e che cosa potrebbe succedergli se non lo prende. Se si tratta d’integratori, ad esempio prodotti a base di vitamine, ricordate che sono disponibili in commercio formulazioni a forma di orsetti, colorate e divertenti, che possono rappresentare un ottimo veicolo per la supplementazione.
Capitolo genitori: la vostra autostima
Pensate che nella costruzione dell’autostima dei vostri figli non c’entri nulla la vostra? E invece, sappiate che per aumentare l’autostima dei bambini bisogna lavorare anche su quella dei genitori. Ecco alcuni suggerimenti per aumentare la vostra autostima e modellare allo stesso tempo quella dei vostri figli:
- siate orgogliosi dei vostri risultati e parlate delle cose in cui siete bravi. Dite per esempio: “Ho cucinato un ottimo risotto stasera”
- mostrate a vostro figlio come gestire il fallimento in modo sano. Per esempio, se il risotto non è buono, non dite: “Faccio schifo come cuoca”, ma: “Non fa nulla, la prossima volta riproverò, imparando dai miei errori”
- evitate di criticare voi stessi di fronte ai vostri figli. Per esempio: “Non amo fare sport, ma siccome so che passeggiare fa bene alla salute, stasera uscirò e andrò a camminare”
- abbiate cura di voi, mostratevi persone curiose e stimolanti: per esempio, imparate qualcosa di nuovo, fate sport, leggete un libro, fate una passeggiata o ascoltate la musica
- circondatevi di persone positive e che vi supportano
- trovate sempre del tempo da trascorrere con chi amate.
Fonti:
Heaven, P., & Ciarrochi, J. (2008). Stili parentali, genere e sviluppo della speranza e dell’autostima. European Journal of Personality, 22, 707-724. DOI: 10.1002 / per.699
Markus, HR e Kitayama, S. (1991). Cultura e sé: implicazioni per cognizione, emozione e motivazione. Revisione psicologica, 98 , 224-253.
Pinto, A., Verissimo, M., Gatinho, A., Santos, A., & Vaughn, BE (2015). Rapporti diretti e indiretti tra attaccamenti genitore-figlio, accettazione tra pari e autostima per i bambini in età prescolare. Attachment & Human Development, 17, 586-98. doi: 10.1080 / 14616734.2015.1093009