La comparsa di sintomi come nausea, mal di testa, dolori cervicali, vertigini, tachicardia e problemi allo stomaco potrebbero essere dovuti al nervo vago infiammato.
Il nervo vago è uno dei dieci nervi cranici, ciascuno con funzioni diverse, che hanno origine nel cervello. Il nervo vago innerva testa e collo, per poi giungere fino al torace e all’addome. È, infatti, il più lungo dei nervi cranici e ha molteplici funzioni. Il suo corretto funzionamento è molto importante in quanto contribuisce, tra l’altro, a stimolare la produzione dell’acido gastrico, regolare l’attività della colecisti e il processo digestivo, monitorare la frequenza cardiaca.
Nervo vago infiammato, le cause
Il nervo vago infiammato può essere causato da artrosi cervicale, condizioni di stress prolungato, ansia e cattiva alimentazione. Oppure a causa di una postura errata che, facendo contrarre i muscoli del tratto cervicale, vada a comprimere il nervo vago.
Tra le manifestazioni che possono avere origine da un’infiammazione del nervo vago, troviamo anche: iperacidità gastrica, stipsi o diarrea, tremori, sudorazione fredda, sensazione di svenimento, pallore e calo di pressione.
Quando i sintomi sono tali da causare lo svenimento si parla di crisi vagale, un episodio in sé non grave ma che può esporre al rischio di cadute. La perdita di coscienza è transitoria e per soccorrere la persona è necessario porla in posizione sdraiata con le gambe sollevate rispetto al corpo, in attesa dei soccorsi. Dato che i sintomi sono poco specifici, anche per il medico può essere difficile individuare la causa del malessere proprio nel nervo vago infiammato. Questo può avvenire con una dettagliata analisi clinica, a volte supportata da esami diagnostici strumentali come TAC o risonanza magnetica. Inoltre, potrebbe essere necessario eseguire esami specialistici per escludere patologie a carico del cuore, dell’orecchio interno, problemi neurologici o pressori.
Curare l’infiammazione del nervo vago
- In caso di sincope, specie se ricorrente, il medico potrà prescrivere farmaci specifici. Per intervenire, invece, quando i disturbi sono più limitati, è possibile agire sulla dieta, con un’alimentazione regolare ed equilibrata, povera di grassi e ricca di frutta e verdura, e sulla pratica di alcuni esercizi. Imparare a praticare la respirazione diaframmatica è utile per attivare il nervo vago.
- Normalmente siamo abituati a respirare velocemente, ma superficialmente, la respirazione profonda, invece, può condurre l’aria nella parte bassa del torace e favorire il rilassamento.
- Anche praticare yoga, tai-chi e meditazione favoriscono la calma e combattono lo stress, influenzando anche la frequenza cardiaca, con un effetto sulla stimolazione del nervo vago.
- L’esposizione al freddo, infine, è un altro possibile modo per attivare il nervo vago riducendo la risposta lotta-fuga che attua il sistema nervoso simpatico in caso d’infiammazione. Per esempio con una doccia fredda di alcuni secondi o ponendo del ghiaccio o dei cuscinetti per la terapia del freddo in corrispondenza della nuca.