Sigarette e simili mettono a rischio il cuore in diversi modi. Scopriamo qual è il legame tra fumo e colesterolo e come combattere i suoi effetti.
L’esistenza di un legame tra fumo e colesterolo è nota da tempo: già negli anni ’80 diversi studi avevano permesso di concludere che, in chi fuma, il colesterolo totale e le low density lipoproteins (Ldl) (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) sono più alti. Viceversa, l’associazione tra fumo e colesterolo è caratterizzata da una riduzione delle high density lipoproteins (Hdl), cioè del colesterolo considerato “buono” perché viaggia verso il fegato, che ne promuove l’eliminazione.
Smettere di fumare aiuta a migliorare la situazione: le Hdl aumentano in meno di 3 settimane e le loro dimensioni diminuiscono. Purtroppo, però, smettere di fumare non annulla gli effetti del legame tra fumo e colesterolo sulle Ldl, la cui fama di colesterolo “cattivo” dipende dal fatto che accumulandosi nella parete delle arterie, espongono al rischio di eventi come trombosi e infarti. La lotta contro fumo e colesterolo prevede quindi l’uso di più strategie: da un lato, l’abbandono di sigarette e simili, dall’altro, un’azione mirata sullo stile di vita per riportare nella norma il colesterolo “cattivo”. In alcuni casi potrebbe essere necessario assumere dei farmaci; in altri potrebbero invece essere utili degli integratori per mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue Cerchiamo, però, di capire innanzitutto perché è il caso di non sottovalutare il legame tra fumo e colesterolo.
Fumo e colesterolo: le basi dell’associazione
Alle radici del legame tra fumo e colesterolo c’è una sostanza sprigionata dalla combustione del tabacco: l’acroleina. Questa molecola modifica l’apolipoproteina A-I (ApoA-I, una componente delle Hdl) e l’apoliproteina B (ApoB, una componente delle Ldl).
ApoA-I promuove la fuoriuscita di colesterolo e fosfolipidi dalle cellule, combinandosi poi con loro per formare le Hdl. Inoltre ApoA-I promuove la conversione del colesterolo in una forma totalmente integrabile all’interno delle Hdl, trasportabile nel sangue. L’associazione negativa tra fumo e colesterolo “buono” dipenderebbe quindi dal fatto che l’acroleina compromette il trasporto del colesterolo dalle cellule verso il fegato.
L’associazione negativa tra fumo e colesterolo “cattivo” dipenderebbe invece dal fatto che il legame tra acroleina e ApoB promuove la formazione delle cellule schiumose associate all’aterosclerosi, cioè la formazione di quelle placche nelle arterie che possono ostacolare o addirittura bloccare la circolazione.
Fumo e colesterolo: come comportarsi
Smettere di fumare sarebbe la prima cosa da fare, sia per il legame tra fumo e colesterolo sia per gli altri effetti negativi del fumo. Come accennato, però, non è sufficiente.
Per questo, anche quando si tratta di contrastare gli effetti dell’associazione tra fumo e colesterolo, bisogna curare l’alimentazione. Ciò non significa solo limitare i cibi ricchi di colesterolo (come uova e molluschi), ma anche i grassi saturi (presenti in particolare negli alimenti di origine animale, come carne e formaggi), preferendo quelli insaturi del pesce e gli oli.
Alcune sostanze vegetali (i fitosteroli) possono aiutare a limitare l’assorbimento del colesterolo. Inoltre, anche quando si tratta di fumo e colesterolo, potrebbero essere utili gli integratori di monacolina K, ottenuta dalla fermentazione del riso rosso, che inibisce la sintesi del colesterolo agendo come le statine (i farmaci più utilizzati per controllare la colesterolemia). I dati scientifici a disposizione confermano che la monacolina k contribuisce a mantenere i livelli di Ldl nella norma; per ottenere l’effetto desiderato è necessario consumarne 10 mg il giorno.
FONTI:
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