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Pubblicato il 11 Settembre 2018 | Ultima modifica il 5 Dicembre 2019

Colesterolo

Il livello di colesterolo può variare da una stagione all’altra?

Quando si parla del livello di colesterolo nel sangue il pensiero corre velocemente al cibo. In effetti, il livello di colesterolo dipende da quello che mangiamo, ma l’alimentazione non è l’unico fattore che può influenzarlo.

Sappiamo, ad esempio, che l’attività fisica aiuta a regolarlo; in passato abbiamo parlato anche della relazione tra livello di colesterolo e sole, e alcuni studi suggeriscono che potrebbe variare anche in funzione della stagione dell’anno in cui vengono effettuate le misurazioni.

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Le variazioni stagionali del livello di colesterolo

In particolare, sembra che il livello di colesterolo nel sangue tenda a essere più elevato in autunno e in inverno, soprattutto nelle aree del mondo in cui le variazioni climatiche legate alle stagioni sono particolarmente forti. In Finlandia, ad esempio, sono state rilevate escursioni stagionali del livello di colesterolo di 100 mg/dl. Studi condotti negli Stati Uniti hanno invece rilevato variazioni più limitate, con una differenza stagionale nel livello di colesterolo di soli 7,4 mg/dl.

Da questi esempi emerge come le ricerche condotte sul tema abbiano in realtà portato a risultati variabili. Per di più alcuni si sono concentrati solo sulla popolazione maschile o su individui già alle prese con livelli eccessivi di lipidi nel sangue. In generale, però, i dati disponibili sembrano confermare l’esistenza di una variazione del livello di colesterolo legata alle stagioni.

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Il livello di colesterolo negli uomini e nelle donne

Alcuni di questi studi suggeriscono anche che le variazioni stagionali del livello di colesterolo siano diverse negli uomini rispetto alle donne. In particolare, una ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata su Archives of Internal Medicine suggerisce una maggiore variabilità nella popolazione femminile: negli uomini il livello di colesterolo variava di 3,9 mg/dl, con un picco di concentrazione a dicembre, mente nelle donne variava di 5,4 mg/dl, con un picco in gennaio.

In generale, anche secondo questa ricerca le persone con un livello di colesterolo alto sono di più in inverno che in estate. Inoltre le variazioni nel livello di colesterolo sarebbero più evidenti fra le persone già alle prese con il colesterolo alto.

Le cause e le conseguenze

Al momento non è stata trovata ancora una spiegazione per questo fenomeno. Sembra però che la variazione stagionale nel colesterolo dipenda in buona parte dall’aumento della quantità di sangue in circolo durante la bella stagione.

Ciò potrebbe aumentare le diagnosi di ipercolesterolemia durante l’inverno, e non solo: un livello di colesterolo al limite della norma, misurato in estate, potrebbe corrispondere a un livello di colesterolo preoccupante in inverno.

D’altra parte, se la quantità di colesterolo presente nel sangue fosse più importante rispetto alla sua concentrazione le misurazioni condotte in inverno potrebbero portare a diagnosticare un’ipercolesterolemia anche in casi in cui non ci sarebbe ancora bisogno di preoccuparsi.
I dubbi da chiarire, insomma, non mancano. Il modo migliore per proteggere la propria salute è affidarsi al proprio medico, che saprà indicare se è il caso di assumere dei farmaci o degli integratori a base di principi attivi che aiutano a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue.

In generale, è bene ricordare che un’alimentazione equilibrata, povera di grassi saturi, priva di grassi trans e che includa fonti di grassi insaturi aiuta a mantenere a bada il colesterolo e quello dei trigliceridi sia in estate sia in inverno. Abbinata a un’adeguata attività fisica, è un’arma fondamentale per proteggere la salute del cuore e delle arterie.

Fonti articolo:
Blüher M et al. Influence of dietary intake and physical activity on annual rhythm of human blood cholesterol concentrations. Chronobiol Int. 2001 May;18(3):541-57.
Ockene IS et al. Seasonal variation in serum cholesterol levels: treatment implications and possible mechanisms. Arch Intern Med. 2004 Apr 26;164(8):863-70.

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