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Pubblicato il 6 Maggio 2020

Colesterolo

Qual è il rischio di avere un colesterolo troppo basso?

È ormai risaputo da tempo che avere alti livelli di colesterolo nel sangue (in particolare le LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”) costituisce uno dei fattori di rischio maggiori per le malattie cardiache, in particolare infarto e ictus.

Ma cosa succede, invece, se il valore del colesterolo è troppo basso? Quali sono i rischi per la nostra salute? Partiamo con l’affermare che per ipocolesterolemia si intende un disordine metabolico caratterizzato da basse concentrazioni di colesterolo LDL (40 -70 mg).

Nel nostro organismo, il colesterolo ha numerose e importanti funzioni. Oltre a essere responsabile dell’integrità e permeabilità di tutte le cellule, ha un ruolo fondamentale anche per l’assorbimento e la digestione dei grassi. La molecola agisce anche sulla mineralizzazione delle ossa (grazie alla vitamina D) e sulla sintesi di ormoni come progesterone, estrogeni e androgeni.

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Il rischio per la nostra salute

Del colesterolo troppo basso si parla poco. Se ormai è risaputo che livelli eccessivamente alti di questa molecola nel sangue causano numerose patologie, ancora non è del tutto chiaro quali siano le problematiche legate a un valore di colesterolo troppo basso.

Generalmente avere bassi livelli di colesterolo è meglio. In rari casi, però, il colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL o “cattivo”) è stato associato ad alcuni problemi di salute come:

  • Ipertiroidismo
  • Alcune malattie epatiche come la cirrosi e le epatiti
  • Celiachia
  • Malnutrizione
  • Sindrome da malassorbimento
  • Leucemie e altre patologie del sangue
  • Alcune tipologie di tumori (es quello al cervello)
  • Depressione
  • Ansia

Inoltre, donne in gravidanza con colesterolo troppo basso possono avere parti prematuri e come conseguenza neonati sottopeso.

Medici e specialisti stanno ancora cercando di scoprire di più sulla connessione tra colesterolo troppo basso e rischio per la salute. Resta, infatti, da stabilire se l’ipocolesterolemia sia in parte responsabile di determinate patologie o ne rappresenti invece una conseguenza, in quanto in quest’ultimo caso i livelli bassi rappresenterebbero una sorta di campanello d’allarme di un cattivo stato di salute e non un possibile elemento per lo sviluppo di una specifica malattia. 

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Lo studio italiano sul colesterolo troppo basso

Un recente studio scientifico italiano ha osservato che avere il colesterolo inferiore alla soglia di normalità di 200 mg/dl, può aumentare il rischio di suicidio in soggetti già predisposti. In particolare se tutto il quadro lipidico è sbilanciato verso valori bassi.

La ricerca, pubblicata su Frontiers in Psychiatry, ha monitorato la situazione di 632 soggetti, 432 dei quali avevano alle spalle un tentativo di suicidio.

Il Dottor Mario Amore, principale autore dello studio, ha sottolineato che nelle persone affette da disturbo bipolare sono stati osservati dei livelli più bassi di colesterolo totale. Non solo: il team di ricerca ha inoltre riscontrato in questi pazienti una maggior probabilità di tentare il suicidio. Questa situazione è dovuta al fatto che il colesterolo è una molecola che ricopre un ruolo decisivo sia per la sintesi delle membrane cellulari, sia per la secrezione e l’efficienza di diversi ormoni. I ricercatori hanno evidenziato che bassi livelli di colesterolo possono provocare un’infiammazione del sistema nervoso centrale, con alterazioni riguardanti la trasmissione della serotonina e, di conseguenza, una capacità ridotta di tenere sotto controllo gli impulsi violenti, tra i quali è possibile comprendere anche l’atto di togliersi la vita.

Le conclusioni ottenute da questo studio sono molto importanti, in quanto potrebbero aiutare a capire meglio i meccanismi che scatenano i tentativi di suicidio ed essere quindi utili per la prevenzione.

Il ruolo fondamentale della prevenzione

Come mantenere un corretto livello di colesterolo nel sangue? Seguire una dieta sana e bilanciata, tenere sotto controllo il peso e praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana.

È bene quindi scegliere gli alimenti con pochi grassi e ricchi di fibre e, in alcuni casi avvalersi anche dell’ausilio di specifici integratori alimentari a base per esempio di fermenti lattici vivi e riso rosso fermentato. L’azione combinata dei probiotici che favoriscono l’equilibrio della flora batterica intestinale insieme alla monacolina k, sostanza prodotta dalla fermentazione del riso rosso, contribuisce infatti a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.

Fonti

https://www.laleggepertutti.it/302570_colesterolo-troppo-basso-quali-rischi-comporta 
https://www.albanesi.it/salute/colesterolo-basso.htm
https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/high-blood-cholesterol/expert-answers/cholesterol-level/faq-20057952
http://www.sportellocuore.it/conoscere/cardiologiadigenere/colesterolo_ldlbasso_rischio_ictus-2194282/news/2019-04-15/

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