È tempo di mare e di vacanze: camminare a piedi nudi sulla battigia è un must. Le passeggiate a piedi nudi sulla sabbia possono avere numerosi benefici sulla salute. Ma attenzione: ci sono alcuni contro da tenere in considerazione, soprattutto per chi soffre di disturbi ai piedi come la tallonite e tendinite. Quali sono quindi i pro e i contro di camminare sulla sabbia?
Camminare sulla sabbia: pro e contro
Camminare sulla sabbia apporta numerosi effetti benefici sulla salute, in quanto, migliora il flusso sanguigno, libera endorfine e riduce lo stress, regalando un senso di tranquillità e offrendo un effetto rilassante. Ci sono però alcune precauzioni da prendere affinché la camminata sulla spiaggia offra il maggior numero di vantaggi, senza incorrere in fastidiosi inconvenienti.
Infatti, per chi soffre di tallonite e/o tendinite al piede una camminata sulla sabbia presenta più contro che pro. La sabbia è un substrato cedevole, che per questa sua caratteristica costringe a un continuo riadattamento posturale. Ciò provoca inevitabilmente un notevole sovraccarico funzionale delle articolazioni degli arti inferiori, e non solo. Camminare sulla sabbia è più faticoso che passeggiare su di un terreno stabile. Inoltre, la sabbia è spesso molto calda e questa sua caratteristaca, unita alla sua consistenza, accentua o crea tutta una serie di problematiche infiammatorie relativa ai piedi, come ad appunto la tallonite e tendinite.
Destabilizzazione e calore sono i due fattori da gestire quando si passeggia sulla sabbia. Anche il bagnasciuga racchiude i suoi rischi. Il bagnasciuga ha un orientamento inclinato che spinge la postura del corpo verso un orientamento tendenzialmente di pronazione da un lato e di ipersupinazione dall’altro. Tale pendenza crea degli stress meccanici e un affaticamento che per lo più sono gestibili, ma se il piede soffre di tallonite e/o tendinite anche una passeggiata sul bagnasciuga andrà ad accentuare l’infiammazione, in quanto i muscoli, i tendini e le articolazioni sono costretti ad un movimento asimmetrico che comporta un carico maggiore su una delle due gambe.
Altro discorso per chi soffre di metatarsalgie, cioè il classico dolore sotto i piedi che più spesso compare nella parte centrale delle dita, quella in corrispondenza del secondo e terzo dito e che, soprattutto se si calpestano sassi acuminati, conchiglie o altro materiale duro andrà ulteriormente ad accentuarsi.
Tallonite e tendinite
In termini medici la tallonite è definita talalgia plantare o tallodinia. Si tratta di una condizione patologica di tipo infiammatoria molto diffusa e dolorosa che interessa la porzione posteriore del piede, e più precisamente la regione del calcagno. L’entità del dolore è acuta e trafittiva.
La tendinite, come la tallonite è un’infiammazione. In questo caso ad essere colpito è il tendine, una struttura forte e resistente composta da tessuto fibroso, che svolge la funzione di ancorare saldamente il muscolo all’osso e di consentire il movimento dell’articolazione.
Le più comuni tendiniti che colpiscono il piede sono: tendinopatia achillea, la tendinite del tibiale posteriore, l’infiammazione dei tendini dei flessori e quella dei tendini estensori delle dita.
Cause della tendinite e tallonite
Sebbene tallonite e tendinite siano due tipi d’infiammazione differenti, esse condividono cause comuni come ad esempio il sovraccarico funzionale, l’eccessivo esercizio fisico, movimenti ripetitivi durante l’attività sportiva, scarpe scomode o inadeguate, infortuni, traumi, usura, postura alterata, obesità, patologie metaboliche, infortuni, traumi, usura e così via.
Camminare sulla sabbia pro e contro: alcuni suggerimenti
Con ciò queste considerazioni non si intende ovviamente trasmettere il messaggio che non si possa camminare sulla sabbia, ma semplicemente che deve essere fatto in tutta sicurezza e mettendosi al riparo da complicanze infiammatorie a carico del piede, applicando pochi accorgimenti, semplici e mirati:
- Ascoltare il proprio corpo: se camminando sulla battigia avvertiamo piccoli fastidi non facciamo finta di nulla; questo aiuta a non creare o aggravare sintomatologie fastidiose.
- Dotarsi sempre di una ciabattina, magari con fondo ammortizzato, per evitare tagli
- Cambiare il senso di marcia ogni 15 minuti, così da alternare il peso tra una gamba e l’altra conseguente al fatto di camminare su di un piano inclinato.
- Appoggiare prima il tallone e poi la pianta del piede.
Altri consigli:
- Muovere braccia e mani mentre camminiamo sulla sabbia: questo faciliterà la circolazione del sangue.
- Passeggiare sulla spiaggia alle ore giuste e con adeguata idratazione. Un accorgimento è quello di fare una camminata sulla spiaggia al mattino presto o nelle ultime ore del pomeriggio e mai sotto il sole cocente del mezzogiorno. In tal modo si potrà evitare una possibile scottatura o, nei casi peggiori, un’insolazione. È inoltre importante proteggersi con un cappellino, indossare gli occhiali da sole omologati e utilizzare protezione solare adeguata. Inoltre, bisogna mantenere il corpo idratato, bevendo acqua durante la camminata sulla spiaggia.
In caso di piccoli traumi, è possibile applicare effettuando un breve massaggio una pomata ad azione antinfiammatoria a base di estratti vegetali. Piante quali l’Artiglio del Diavolo (nome botanico dell’Harpagophytum procumbens), l’Arnica montana e la Boswellia sono note per le loro proprietà antidolorifiche sulle articolazioni.
Fonti: