Esiste un limite alla resistenza fisica? Secondo uno studio americano sì, ed è possibile calcolarlo. Sembra, infatti, che la resistenza alla fatica dipenda da alcuni fattori, tra cui in particolare il metabolismo basale dell’organismo. Vediamo insieme di cosa si tratta e come capire qual è il livello di resistenza fisica del nostro corpo.
Resistenza fisica: che cos’è?
Quando si parla di resistenza fisica, o di resistenza alla fatica, s’intende la capacità del corpo di sopportare la contrazione ripetuta di gruppi muscolari, resistere alla fatica durante lo svolgimento di un lavoro fisico e al tempo stesso mantenere costanti la forza e l’efficacia del movimento muscolare.
Ognuno di noi ha una capacità di resistenza fisica diversa, che può modificarsi nel corso della vita e dipende da fattori come:
- età
- sesso
- peso
- struttura corporea
- massa muscolare
- processi metabolici.
C’è resistenza e resistenza
Esistono diversi tipi di resistenza fisica, a seconda dello sforzo al quale ci si sottopone.
La resistenza fisica generale si riferisce alla capacità di portare avanti uno sforzo generico, mentre si parla di resistenza alla fatica quando si prende in considerazione il grado di sopportazione di uno sforzo “estremo”, come può essere quello necessario per partecipare a un qualsiasi tipo di gara.
Inoltre, possiamo parlare anche di resistenza alla forza, ossia della capacità di opporsi all’applicazione di una forza esterna al nostro organismo. La capacità di raggiungere o mantenere nel tempo una certa velocità viene infine definita come resistenza alla velocità.
Resistenza fisica: si può misurare?
La resistenza alla fatica può essere misurata con il Test di Cooper, secondo alcuni superato ma ancora molto utilizzato nella nostre scuole.
Il test consiste in una corsa della durata di circa 12 minuti, durante i quali il soggetto deve mantenere la velocità costante. I parametri valutati sono la resistenza e il consumo di ossigeno.
Esistono poi vari metodi per misurare la resistenza fisica, basati sull’esecuzione di esercizi, specifici a seconda del tipo di resistenza e della muscolatura che si vuole valutare.
I limiti della resistenza fisica
Spesso si pensa che i limiti esistano per essere superati. Questo concetto vale per molti aspetti della vita, ma non per la resistenza fisica: ognuno di noi, infatti, ha un limite di resistenza alla fatica che non può superare.
Lo ha dimostrato uno studio americano recentemente pubblicato su Science Advances. I ricercatori hanno valutato la quantità di energia che è possibile spendere, senza perdere peso, in diverse categorie di persone, tra le quali donne gravide e atleti.
Lo studio mostra come ognuno di noi possa spendere al massimo due volte e mezza l’energia necessaria per il metabolismo basale, ossia quella che consumiamo a riposo, per svolgere tutte quelle funzioni chimico-fisiche necessarie per tenere in funzionamento i nostri organi, per esempio il respiro e il battito cardiaco.
I ricercatori americani hanno calcolato che, quando il nostro dispendio energetico, indipendentemente dal nostro stato di forma fisica, supera di due volte e mezza il nostro metabolismo basale, cominciamo a perdere peso.
Questo avviene perché quando le richieste energetiche dell’organismo superano questa soglia, il corpo recupera l’energia necessaria scomponendo i nostri stessi tessuti. Il corpo ottiene, infatti, l’energia necessaria per sopportare la resistenza fisica dal cibo attraverso le cellule dell’intestino, che hanno però un limite e non possono assorbire più di una certa quantità di cibo al giorno.
Per mantenersi in forma senza perdere massa muscolare, quindi, è importante non superare i propri limiti di resistenza fisica.
Resistenza alla fatica: l’importanza di un corretto allenamento
Se volete migliorare la vostra forma fisica, evitando di sovraccaricare il vostro organismo, e di esporvi così al rischio di cadute o lesioni, meglio seguire un allenamento su misura.
Per prima cosa, è fondamentale misurare il metabolismo basale: si tratta di una valutazione che si basa sul calcolo del consumo calorico individuale, che tiene conto di fattori come età, sesso e massa corporea.
Una volta individuato il vostro consumo calorico a riposo, saprete quindi quale sarà il vostro limite di resistenza alla fatica. In certi casi è bene ricordare che i limiti sono fatti per non essere superati.
Fonti
https://advances.sciencemag.org/content/5/6/eaaw0341
https://www.lascienzainpalestra.it/test-di-cooper/
https://www.humanitas.it/news/13791-medicina-dello-sport-gli-esami-piu-diffusi