In una delle più classiche strisce a fumetti, i Peanuts, Charlie Brown, parlando della felicità dice che può essere come “…il singhiozzo dopo che è passato!” Una vera liberazione. Giustamente però prima di tutto bisogna farlo passare e sui rimedi contro il singhiozzo, tra sacro e profano e quindi fra tradizione e scienza, ci si può sbizzarrire. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire perché ci viene il singhiozzo.
Come e perché si manifesta il singhiozzo
Questo disturbo, che generalmente può essere definito più un fastidio, si manifesta quando il diaframma, muscolo dell’apparato respiratorio, si contrae in modo ripetuto e involontario alterando il suo normale funzionamento.
Talvolta il nervo si irrita per diverse ragioni anche banali o di ordinaria amministrazione: dopo aver bevuto bevande gassate magari con frenesia per l’eccessiva sete (lo stesso vale per gli alcolici), quando si pasteggia troppo abbondantemente e velocemente, oppure a causa di bruschi sbalzi di temperatura, di stati di ansia, agitazione o stress.
Il suono ufficiale del singhiozzo, è da imputarsi alla valvola (glottide) che separa l’apparato respiratorio da quello digerente, che a ogni contrazione del diaframma si chiude bruscamente e ci regala il caratteristico “hic!”.
Alle ragioni più comuni che spiegano le cause del singhiozzo se ne aggiungono altre legate a vere e proprie patologie, come in caso di pericardite (infiammazione del pericardio, la guaina che fascia il cuore) o di reflusso gastroesofageo. In questa situazione, trattandosi di un’irritazione del nervo frenico e in parte del sistema nervoso centrale, è consigliabile una visita specialistica gastroenterologica e, se non fosse sufficiente, una visita neurologica.
Prevenzione e rimedi contro il singhiozzo
Laddove fosse possibile intervenire nelle nostre abitudini quotidiane, ecco qualche rimedio per il singhiozzo: per prevenirlo potremmo evitare di mangiare o bere troppo in fretta, potremmo sforzarci a masticare bene il cibo prima di deglutirlo e a limitare bevande alcoliche e alimenti troppo caldi o troppo freddi.
Comunque se il singhiozzo ci sorprende, si può sbizzarrire ricorrendo ai consigli della nonna o ai suggerimenti di chi ha collaudato nel tempo efficaci rimedi contro il singhiozzo.
A cominciare, in ordine di apparizione, dal metodo suggerito già più di 2000 anni fa da Ippocrate: consigliava di trattenere il fiato e restare in apnea per 10-25 secondi. Questa manovra induce il diaframma a rilassarsi e deve essere preceduta da un’inspirazione profonda.
E si prosegue: bere rapidamente piccoli sorsi d’acqua, stimolare uno starnuto, inghiottire rapidamente un cucchiaio di zucchero, assumere un cucchiaino d’aceto o di succo di limone puro, comprimere con le unghie degli indici un punto di agopuntura situato all’interno dei padiglioni auricolari, respirare in un sacchetto di carta appoggiandolo alla bocca, appoggiare le ginocchia al petto. E vogliamo dimenticare il sempreverde “spavento” indotto? Tutti questi rimedi contro il singhiozzo si basano su un principio: quello di stimolare il diaframma a tornare nella sua posizione abituale.
Se si tratta di un episodio occasionale nel giro di qualche secondo o al massimo pochi minuti, tutto si risolve. Se invece il famigerato “hic!” persiste, quasi sempre è legato a qualche patologia. In questo caso è necessario il parere del proprio medico o approfondire con l’aiuto di un esperto.
Fonti:
– https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-digestivi/sintomi-dei-disturbi-digestivi/singhiozzo
– https://www.humanitas-care.it/news/come-combattere-il-singhiozzo/