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Pubblicato il 22 Ottobre 2019 | Ultima modifica il 5 Maggio 2021

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Insonnia? La differenza tra fatica ad addormentarsi e risveglio precoce

L’insonnia, così come il risveglio precoce e la fatica ad addormentarsi, sono disturbi del sonno molto debilitanti di cui nell’era moderna molte persone soffrono.

L’insonnia è un disturbo del sonno comune che rende difficile la fase di addormentamento o il riposo vero e proprio. Ciò può portare alla sonnolenza diurna perché ci si sveglia ancora più stanchi.

Secondo uno studio della Cleveland Clinic, circa il 50% degli adulti americani soffre d’insonnia occasionale, mentre 1 persona su 10 riferisce di soffrire d’insonnia cronica. Nel nostro Paese la situazione non è migliore: si riporta che circa 9 milioni di italiani soffrano di insonnia cronica.

L’insonnia può colpire chiunque, ma è molto più comune nelle donne e negli anziani. Può durare alcuni giorni o continuare a lungo termine.

Per questo è necessario fare una distinzione tra i diversi tipi di insonnia: ecco i sottotipi e i rischi a essi correlati.

Risveglio precoce e fatica ad addormentarsi: i diversi tipi di insonnia

Per risolvere il problema dell’insonnia occorre innanzitutto capire se si tratti di risveglio precoce o fatica ad addormentarsi.Esistono, infatti, diversi tipi di insonnia, ognuno caratterizzato da una specifica durata, da come influisce sul sonno e dalla causa sottostante.

 Insonnia: fatica ad addormentarsi

L’insonnia può tradursi nella difficoltà a prendere sonno. Questo tipo di insonnia può essere a breve termine o cronica. Le cause sono da ricercarsi in quelle già elencate per l’insonnia acuta o cronica, ma tra quelle più comuni vi sono i disturbi psicologici o psichiatrici, che possono includere anche stress, ansia o depressione. Attenzione alla caffeina e ad altri stimolanti: questi possono aumentare la fatica ad addormentarsi.

In questi casi, può essere utile assumere integratori a base di magnesio, meglio se pidolato, la forma più biodisponibile di questo elemento. Il magnesio influisce, infatti, sulla produzione di melatonina, l’ormone che garantisce un corretto equilibrio tra sonno e veglia.

Anche estratti vegetali come biancospino, valeriana, melissa e passiflora che favoriscono il rilassamento e il sonno riposante in caso di stress e stanchezza fisica e/o mentale. Questi estratti in commercio è possibile trovarli associati a Rodiola, Vitamina B6 e Griffonia per un’azione benefica anche sul tono dell’umore e sul sistema nervoso che potrebbero essere compromessi da un cattivo riposo.

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Insonnia: risveglio precoce

L’insonnia può manifestarsi anche nel risveglio precoce e, conseguentemente, nella fatica a riaddormentarsi. Questa tipologia d’insonnia è generalmente accompagnata dalla preoccupazione di non riuscire a riprendere sonno e di non dormire a sufficienza. Ciò interferisce ulteriormente con il sonno, creando un circolo vizioso. Può essere causata da condizioni di salute mentale, come la depressione. Altre condizioni mediche che possono causare il risveglio precoce includono il reflusso gastroesofageo, le apnee notturne, asma e altre condizioni respiratorie, la sindrome delle gambe senza riposo e il disturbo da movimento periodico degli arti.

Insonnia: acuta o cronica?

Insonnia acuta

L’insonnia acuta è l’insonnia a breve termine, che può durare da pochi giorni a qualche settimana. È il tipo più comune di insonnia. È definita anche insonnia da adattamento perché accade in genere in concomitanza di un evento stressante, come la morte di una persona cara o l’avvio di un nuovo lavoro. Insieme allo stress, l’insonnia acuta può anche essere causata da fattori ambientali che disturbano il sonno (come rumori o luce), dal fatto di dormire in un letto sconosciuto (come in hotel o in una nuova casa), da un disagio fisico (come dolore o incapacità di assumere una posizione comoda), dall’assunzione di farmaci, da una malattia o disritmia.

 Insonnia cronica

L’insonnia è considerata cronica se i problemi del sonno compaiono almeno tre giorni alla settimana per almeno un mese. L’insonnia cronica si classifica in primaria o secondaria. L’insonnia cronica primaria, anche chiamata insonnia idiopatica, non ha una causa evidente o una condizione medica di base; quella secondaria, definita anche comorbida, è quella che si manifesta alla presenza di un’altra condizione patologica. Le cause comuni di insonnia cronica possono essere condizioni mediche croniche (come diabete, morbo di Parkinson, ipertiroidismo e apnea ostruttiva), condizioni di salute mentale (come depressione, ansia, disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività), assunzione di farmaci (inclusi i chemioterapici, gli antidepressivi e i betabloccanti), assunzione di caffeina e altri stimolanti (come alcool o nicotina), fattori legati allo stile di vita (inclusi viaggi frequenti e jet lag), lavoro a turni e sonnellini pomeridiani.

Rischi ed effetti collaterali dell’insonnia

L’insonnia può causare una serie di rischi ed effetti collaterali che incidono sulla salute mentale e fisica e possono influire sulle normali capacità di movimento e cognitive. Tra questi la riduzione delle prestazioni a lavoro o a scuola, l’aumento del rischio di incidenti, l’aumento del rischio di depressione e altre condizioni di salute mentale, l’aumento del rischio di patologie croniche, come malattie cardiovascolari, ictus e obesità.

Fonti:

https://www.webmd.com/sleep-disorders/qa/what-is-acute-a

nd-chronic-insomnia

https://www.healthline.com/health/types-of-insomnia#risks

https://www.sleepfoundation.org/insomnia/what-insomnia/different-types-insomnia

https://www.sleepfoundation.org/insomnia/what-causes-insomnia

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