L’eruzione maculo papulare è un disturbo dermatologico che appartiene alla classe dei rash cutanei, ed è generalmente legata a infezioni, agli effetti collaterali di alcuni farmaci, ad allergie, ad alcuni fattori fisici (esposizione solare) e a varie condizioni patologiche. Le cause che determinano questa condizione sono varie ed è proprio per tale motivo che l’eruzione maculo papulare può avere differenti caratteristiche.
Altri termini medici che indicano l’eruzione maculo papulare sono: rash maculo papulare, eruzione morbilliforme, eruzione esantematica (quest’ultima nota anche con il termine esantema).
Il termine medico maculo papulare si compone di due parole che si riferiscono all’aspetto macroscopico di questi eventi cutanei: macule, ovvero macchie piatte sulla superfice della pelle del diametro di circa 1 cm, dalla forma piuttosto tondeggiante, dal colore sbiadito e di piccole dimensioni; papule, cioè piccole lesioni in rilievo rispetto alla superfice della cute che misurano meno di 1 cm di diametro.
L’eruzione maculo papulare si caratterizza per la comparsa sulla pelle di una porzione rossa e piatta coperta da piccole papule purpuree confluenti. Se il colore dell’incarnato è scuro, l’area rossa potrebbe essere non particolarmente visibile.
In funzione della causa scatenante e delle gravità dei sintomi, l’eruzione maculo papulare può essere pruriginosa e durare da 2 giorni a 3 settimane. Generalmente, le eruzioni maculo papulari che non presentano papule non richiedono un particolare trattamento; tuttavia, se la loro presenza persiste per più di 2 settimane, diventa opportuno consultare il proprio medico curante.
All’osservazione macroscopica l’eruzione maculo papulare appare sotto forma di pelle arrossata o eritematosa, causata dell’infiammazione cutanea in atto.
Se le dimensioni delle macule superano 1 cm di diametro, queste sono definite chiazze o patch. Se le papule superano la dimensione di 1 cm di diametro, si parla di placche, cioè lesioni palpabili rilevate, oppure di noduli, ossia papule più grandi e più sode significativamente sporgenti dalla superfice della pelle.
In alcuni casi e in base alla causa, l’eruzione maculo papulare può manifestarsi sotto forma di pustole (papule contenenti liquido purulento), vescicole (papule contenenti liquido sieroso trasparente), bolle (simili a vescicole, ma di diametro superiore a 1 cm), o orticaria (descritta come un pomfo o un insieme di pomfi). Al tatto, le papule possono essere calde e pruriginose e possono cambiare il loro colore dal rosso a un porpora più scuro, a seconda della gravità e della causa, ma anche della durata di questa condizione.
Nella maggior parte dei casi, le eruzioni maculo papulari sono principalmente causate da infezioni e da un indebolimento delle risposte immunitarie dell’organismo, e per questo motivo possono comparire altri sintomi, come febbre, mal di testa, nausea, vomito, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e pelle secca.
Tutti questi segni fin qui esposti possono essere anche indizio di un’infezione potenzialmente contagiosa in corso, pertanto solo il dermatologo sarà in grado fornire una diagnosi adeguata.
Le eruzioni maculo papulari vengono classificate in due categorie: per distribuzione e per durata di questo tipo di rash. In base alla distribuzione, le eruzioni maculo papulari possono essere localizzate (concentrate in certe aree del corpo) o generalizzate (distribuita sulla maggior parte delle aree del corpo o su tutto il corpo. Invece, per durata, le eruzioni maculo papulari possono essere divise in 3 gruppi: acute (durata inferiore a 4 settimane); subacute (durata compresa tra le 4 e le 8 settimane); croniche (durata maggiore di 8 settimane).
Le cause che possono provocare l’eruzione maculo papulare sono numerose. Nei più piccoli, l’eruzione maculo papulare è principalmente causata da infezioni batteriche o virali. Invece, negli adulti, le cause più comuni sono legate all’assunzione di certi farmaci, alle allergie o a certe condizioni patologuche. In generale, le cause più comuni che determinano le eruzioni maculo papulari comprendono infezioni virali e batteriche (ad esempio Infezione da virsu EBV, morbillo, sifilide, scarlattina, malattia mano piede, herpes, cytomegalovirus etc), effetti collaterali di certi farmaci (ad esempio antibiotici, anticonvulsivanti, allopurinolo etc), ipervitaminosi, reazioni allergiche, reazioni d’ipersensibilità, patologie autoimmuni, malattie reumatologiche, indebolimento del sistema immunitario, intossicazioni da alcune sostanze (esempio arsenico).
Fonti
- Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3917-3.
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
- Tullio Cainelli, Riannetti Alberto, Rebora Alfredo, Manuale di dermatologia medica e chirurgia terza edizione, Milano, McGraw-Hill, 2004, ISBN 978-88-386-2387-5.