L’intestino è il secondo cervello: questa la conclusione a cui sono arrivati numerosi degli studi più recenti in materia.
Questi due organi condividono diversi punti in comune, a partire dall’origine embrionale. L’intestino, inoltre, è riccamente innervato e sensibile all’azione delle stesse sostanze che modulano l’attivazione dei circuiti nervosi, i neurotrasmettitori.
Tutte queste considerazioni spiegano come mai la pancia è così reattiva nei confronti dei cambiamenti di stato d’animo, dello stress e delle perturbazioni che coinvolgono la mente. Disturbi transitori e diffusi come la tensione addominale, cioè il mal di pancia dovuto al gonfiore, sono strettamente correlati al malessere psicologico. Anche patologie più complesse e articolate come la sindrome del colon irritabile possono essere influenzate, nel loro decorso, dagli stati d’animo.
Le condizioni che alterano l’umore comportano infatti il rilascio di mediatori che modificano l’ambiente intestinale, rendendolo meno adatto all’equilibrio del microbiota, la popolazione microbica che vive al suo interno e che svolge funzioni digestive e metaboliche di estrema importanza.
Queste condizioni provocano sintomi quali gonfiore e dolore addominale e cattiva digestione. In un’ottica più ampia, le alterazioni della composizione della flora batterica aumentano le possibilità di andare incontro ad eventi quali infezioni del tratto urinario, come cistiti e uretriti.
Come rilassare l’intestino
In generale, il movimento migliora la digestione, soprattutto perché attiva la motilità del tubo digerente e ne accelera lo svuotamento. Conosciamo tutti gli effetti benefici di una camminata all’aria aperta dopo un pasto particolarmente abbondante.
L’attività fisica agisce positivamente anche sulle problematiche specifiche dell’intestino legate allo stress. In primo luogo, perché favorisce la secrezione di sostanze associate al benessere, come le endorfine, che aiutano a tenere a bada la tensione emotiva.
E poi per la sua azione di promozione della peristalsi intestinale.
Le attività più consigliate, in proposito, sono lo yoga e il pilates, che comprendono esercizi in grado di irrobustire la muscolatura addominale e stimolare la corretta motilità del sistema gastroenterico.
Come riequilibrare l’intestino
La disbiosi può essere contrastata con l’assunzione di prodotti che contengono i cosiddetti batteri buoni, germi che fanno parte del microbiota e che supportano le funzioni digestive e metaboliche. Sono i fermenti lattici vivi ad azione probiotica, integratori che trovano vasta applicazione nelle problematiche correlate alle alterazioni della flora batterica, in particolare delle disbiosi acute e della sindrome del colon irritabile.
Batteri come il Lactobacillus acidophilus e il Bifidobacterium animalis ssp. arricchiscono il microbiota delle componenti impoverite a causa delle modifiche del substrato e contribuiscono a ristabilirne il mix fisiologico.