L’influenza intestinale causata da virus è una malattia comune osservata in tutto il mondo che colpisce entrambi i sessi, a tutte le età. Si definisce influenza intestinale la gastroenterite virale, un’infezione che interessa lo stomaco e l’intestino originata da un agente patogeno che in questo caso, per l’appunto, è un virus. Come riconoscere un virus intestinale?
Sintomi dell’influenza intestinale
Quando si parla di virus intestinale non ci si riferisce a un virus specifico; sono infatti molteplici i virus coinvolti nell’influenza intestinale. I principali responsabili dell’influenza intestinale appartengono a quattro tipi differenti:
- Il contagio deriva da cibo o acqua contaminata ed è comune nei luoghi di grandi assembramenti come scuole, caserme, navi da crociera e case di riposo. Il virus sopravvive all’acqua salata, quindi spesso i molluschi possono essere veicolo di contaminazione.
- La contaminazione avviene per via oro-fecale in situazioni di scarsa igiene o tramite aerosol, ossia a causa delle microgocce che vengono diffuse nell’aria tramite tosse, starnuti o semplicemente parlando.
- Adenovirus enterico. Secondo solo al rotavirus come causa di gastroenterite virale infantile.
- Trasmissibile tramite i fluidi corporei, o con il contatto con persone infette.
Influenza intestinale: i rimedi
Generalmente l’influenza intestinale si manifesta 24/48 ore dopo la contaminazione e si esplica con sintomi acuti ma temporanei, e non perdura per più di qualche giorno (solitamente 5-6). Nei soggetti immunodepressi può prolungarsi fino a qualche settimana.
Spesso i bambini di età prescolare e gli anziani sono i soggetti più colpiti, per la facilità di diffusione del virus in strutture come asili nido o case di cura.
I bambini sono un facile ed efficiente veicolo di contagio per la trasmissione dell’infezione agli adulti; questo accade perché i bambini piccoli tendono a mettere spesso in bocca le mani e gli oggetti, aumentando la possibilità di venire a contatto con virus e batteri. Un altro fattore altamente significativo per la possibilità di venire a contatto con il virus è la scarsa igiene.
Influenza intestinale, il ruolo del microbiota
Come tutte le influenze, anche l’influenza intestinale comincia con una sensazione di malessere generalizzato con mal di testa, dolori muscolari e articolari e qualche brivido di freddo per poi evolversi in sintomi più specifici e particolarmente acuti.
I sintomi caratterizzanti dell’influenza intestinale sono una forte nausea, che si esprime poi con l’atto del vomito, e la diarrea liquida con scariche ripetute più volte al giorno. Una condizione fortemente debilitante che spesso è accompagnata da perdita di appetito, crampi e dolori addominali, febbre e forte spossatezza.
Conclusioni
Non esiste nessun tipo di terapia specifica per questo disturbo, esistono però diversi rimedi utili ad alleviare la sintomatologia dell’influenza intestinale.
L’influenza intestinale comporta la perdita, attraverso vomito e diarrea, di moltissimi liquidi. L’obiettivo più importante è quindi mantenere lo stato di idratazione e contrastare efficacemente le perdite di liquidi ed elettroliti; la terapia dei fluidi è una parte fondamentale del trattamento, è molto importante ricordare di idratarsi.
È consigliato bere acqua non fredda a piccoli sorsi, té, tisane e succhi di frutta non acidi e facilmente digeribili.
Se gli episodi di vomito e diarrea sono frequenti nella giornata, è altresì consigliabile integrare i sali minerali perduti tramite integratori alimentari specifici.
Inoltre, l’assunzione una o due volte al giorno a stomaco vuoto (20 minuti prima o due ore dopo un pasto) di fermenti lattici vivi ad azione probiotica aiuta l’intestino a ritrovare il suo naturale equilibrio. I fermenti lattici vivi ad azione probiotica permettono infatti di riequilibrare il microbiotaCos’è il microbiota? Per microbiota si intende quella che... intestinale, riducendo la sintomatologia della diarrea e promuovendo il buon funzionamento del sistema immunitario.
Durante l’influenza intestinale è importante anche fare piccoli pasti distribuiti nella giornata, mangiando cibi leggeri poco conditi e di facile digestione: per esempio riso bollito non condito o condito con olio extra vergine e qualche goccia di limone, patate lesse, pane, carni bianche, pesce magro, mele o banane.
Fonti: