‘La costipazione intestinale, nota anche come stitichezza o stipsi, è un disturbo caratterizzato dalla difficoltà dell’intestino a lavorare bene. Più specificamente, chi soffre di costipazione è soggetto a un rallentamento del transito intestinale che causa una riduzione del volume delle feci. Questo produce evacuazioni poco frequenti e difficoltose. Di norma la frequenza fisiologica con cui l’intestino si svuota, è di almeno tre volte alla settimana.
Il problema della costipazione intestinale è tra i disturbi più diffusi che colpisce l’apparato digerente e rappresenta la seconda ragione più frequente di ricorso a cure mediche dopo il reflusso gastroesofageo. Infatti, un’indagine condotta su dati provenienti da quarantuno studi su un totale di oltre 260mila soggetti, ha valutato che circa 14% della popolazione generale soffre di stipsi.
Ad ogni modo, quasi tutti soffriamo di stitichezza, prima o poi, nella vita, ma nella maggior parte dei casi la costipazione è temporanea e non grave.
Sintomi
La costipazione intestinale deriva dall’incapacità a espellere i residui della digestione degli alimenti, tramite lo svuotamento dell’ampolla rettale.
I sintomi della stipsi sono lenta digestione, sensazione di pesantezza gastrica e addominale, gonfiore addominale, percezione di affaticamento fino al malessere fisico generale con irritabilità.
Per alleviare il sintomo legato alla costipazione, può essere utile comprenderne le cause, i modi per prevenirlo e le terapie disponibili.
Le cause della costipazione sono varie e diverse;sono solitamente attribuite a una dieta povera di fibre, eccessivo consumo di carne e zuccheri semplici raffinati a discapito di frutta, verdura, semi e cereali integrali, scarsa assunzione di liquidi, assenza di esercizio fisico. Non sottovalutiamo come causa scatenante la stipsi, anche, un innato assopimento della motilità intestinale. in generale, possiamo dire che chi segue una dieta ricca di fibre corre meno rischi di soffrire di costipazione.
Le fibre, sia solubili sia insolubili, sono sostanze che l’organismo non è in grado di digerire e sono presenti in grande quantità in alimenti come frutta, verdura e cereali. Le fibre solubili si sciolgono facilmente nell’acqua e sono facilmente digeribili dall’intestino, assumendo una consistenza morbida e gelatinosa. Le fibre insolubili attraversano l’intestino rimanendo pressoché inalterate. La massa e la consistenza morbida delle fibre aiuta le feci a essere facili da espellere.
Nonostante l’Italia sia uno dei Paesi di origine della dieta mediterranea, storicamente ricca di fibre, i cambiamenti dell’alimentazione avvenuti negli ultimi anni hanno gradualmente eroso la quantità di fibre consumate giornalmente. Una dieta povera di fibre, inoltre, è uno dei principali responsabili della costipazione tra gli anziani, che avendo difficoltà a masticare o deglutire, finiscono per preferire alimenti morbidi e confezionati, ma solitamente poveri di fibre.
Alla pari delle fibre, un’abbondante assunzione di liquidi, rende le feci presenti nel colon più fluide e con una massa maggiore, fattori che ne favoriscono l’espulsione. Chi ha problemi di costipazione intestinale dovrebbe quindi provare a bere di più ogni giorno. Si ricorda però che i liquidi a base di caffeina, come il caffè e le bevande a base di cola, e alcol fanno peggiorare i sintomi causando disidratazione.
Anche l’esercizio fisico può essere un valido aiuto per favorire la motilità intestinale, mentre uno stile di vita sedentario è una delle cause di costipazione intestinale. Questa condizione appare particolarmente evidente, ad esempio, dopo un problema di salute o una malattia che costringe a rimanere a letto senza poter fare esercizio fisico. Al tal riguardo, si ritiene che la carenza di attività fisica sia uno dei motivi per cui la costipazione colpisce con maggior frequenza gli anziani.
Ricordiamo che quelle riportate finora sono soltanto alcune cause della costipazione, che tuttavia può essere determinata da molti altri fattori, tutti differenti tra loro come ad esempio:
- Farmaci. L’uso di particolari farmaci in grado di provocare la stitichezza quali antidolorifici (in particolar modo gli oppiacei), antiacidi che contengono alluminio e calcio, farmaci contro la pressione alta (calcio-antagonisti), farmaci per la cura del morbo di Parkinson, antispastici, antidepressivi, integratori di ferro, diuretici, anticonvulsivanti.
- Gravidanza. Le gestanti possono soffrire di stitichezza per via dei cambiamenti ormonali, e/o perché l’utero va a comprimere l’intestino.
- Abuso di lassativi. Con l’uso dei lassativi la frequenza di evacuazione aumenta sicuramente, ma con il passare del tempo sarà necessario aumentare la dose, perché l’organismo tende a sviluppare una dipendenza dai lassativi, ecco perché l’utilizzo è consigliato solo per brevi periodi di trattamento.
- Patologie. Tra le patologie che possono provocare la costipazione intestinale ricordiamo i disturbi neurologici, i disturbi metabolici ed endocrini e le patologie sistemiche (che colpiscono l’intero organismo). Queste malattie sono in grado di rallentare il movimento delle feci nel colon, nel retto e nell’ano. Da segnalare anche l’ipotiroidismo: l’inattività della ghiandola tiroidea riesce a rallentare il metabolismo del corpo, compreso quello dell’intestino. In ambito alimentare, latticini e cioccolato possono causare stitichezza, le cui origini potrebbero rimandare anche a malattie intestinali, diabete e depressione.
Nei casi meno difficili, il segreto per un intestino che funziona bene, quindi in equilibrio, è legato alle scelte alimentari e allo stile di vita che si decide di adottare. Per prevenire e risolvere le varie problematiche legate alla costipazione intestinale e migliorare il flusso intestinale è importante seguire alcuni accorgimenti:
- Alimentazione sana ed equilibrata fin dalla colazione: un bicchiere di acqua tiepida, da sorseggiare appena svegli, sollecita l’intestino e supporta nel purificare l’organismo. Frutta fresca, yogurt naturale e un cucchiaio di miele sono, poi, un vero e proprio elisir per l’intestino;
- Assunzione di acqua nelle quantità quotidiane suggerite;
- Esercizio fisico: passeggiate, corsa leggera o più forte rappresenta un toccasana;
- Massaggi addominali;
- Corretto reintegro di fibre e sali minerali con alimenti e integratori specifici.
E se tutto questo non bastasse?
In situazioni particolari possono essere usati gli ammorbidenti fecali osmotici ottenuti con i preparati a base di PEG, i quali non sono assorbiti a livello intestinale, richiamano acqua nell’intestino e ammorbidendo le feci aumentando il contenuto acquoso e facilitando l’espulsione).
Ovviamente, quando accadono situazioni di stitichezza cronica è opportuno consultare un medico specialista che, attraverso la colonscopia e specifiche ecografie addominali, potrà indagare in merito alla presenza di eventuali patologie più complesse.
Fonti
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