L’arrivo del Coronavirus ci ha letteralmente spiazzati: non avevamo mai vissuto nulla di simile prima d’ora. Se questo è vero per gli adulti, lo è ancora di più per i bambini, che percepiscono soprattutto la coloritura emotiva di chi sta loro vicino. Dunque, se non sappiamo gestire le nostre emozioni da “grandi” rischiamo di suscitare ansia e stress nei bambini.
Cos’è l’ansia nei bambini
Va detto che l’ansia nei bambini è uno tra i disturbi psicologici più frequenti dell’età evolutiva, definito come uno stato di preoccupazione e paura che pregiudica le normali capacità di espressione e di relazione. Si configura come una reazione sproporzionata rispetto alle circostanze che l’hanno suscitata. La causa è attribuibile in parte a fattori genetici e in parte a fattori ambientali e agli stili educativi dei genitori.
Date le attuali condizioni di restrizione e di cautela provocate dalla diffusione del Coronavirus, è logico ricondurre l’ansia nei bambini nel solco dei fattori ambientali e delle modalità più o meno ansiogene espresse dai genitori.
In generale, comunque, quello che può verificarsi è la manifestazione di un disturbo d’ansia generalizzato, che tenderà più probabilmente a presentarsi in occasione dell’allontanamento di uno dei genitori per le necessità quotidiane ammesse, o nel momento in cui il bambino avverte come incombente e invincibile il terrore del virus.
Ansia nei bambini: i sintomi più comuni
Le prime misure di contenimento da pandemia hanno avuto risvolti piacevoli per i più piccoli: niente più asilo, niente più scuola, a casa tutto il giorno con mamma e papà e un mucchio di tempo a disposizione per divertirsi. Con l’andare dei giorni, però, la situazione ha incominciato a prendere un’altra piega e anche i genitori si sono trovati in difficoltà dinanzi a prescrizioni che impedivano di uscire di casa, di andare al lavoro, di incontrare amici e parenti.
Cosa sta succedendo? Ecco la domanda cardine che può generare ansia nei bambini, se non si trova il modo giusto e rassicurante per rispondere.
Se i bambini si sentono travolti da notizie che non sono in grado di comprendere e valutare, o se vivono un clima di preoccupazione, senza che nessuno dia loro strumenti per capire, è fisiologico che presentino segni di stress, irritabilità, richiesta di vicinanza fisica e, magari, comportamenti regressivi, tipo il volere tornare nel lettone con i genitori, la paura del buio, la pipì a letto.
È comune che la paura, soprattutto nei più piccoli, si esprima attraverso il corpo, con sintomi come mal di pancia, mal di testa, inappetenza, fatica a stare attenti, incubi notturni o difficoltà a prendere sonno: l’ansia nei bambini ci parla così!
Per evitare che l’ansia diventi pervasiva, impedendo al bambino di reagire normalmente alla situazione in cui si trova immerso, è indispensabile che gli adulti, per primi, siano consapevoli e informati su quello che accade e trovino una modalità corretta e serena per affrontare questo momento critico e le sue manifestazioni, facendo sentire i piccoli compresi e al sicuro.
Altro discorso meritano quelle attività professionali (operatori sanitari, ad esempio) che sono direttamente coinvolte nella gestione della pandemia, per le quali è naturale e legittimo che nascano preoccupazioni. Qui è necessario, come sempre, che il parente interessato dia una spiegazione razionale al bambino, sottolineando quanto sia fondamentale e utile il lavoro svolto per debellare il virus. Al tempo stesso il tono di voce e i gesti che lo accompagnano dovranno mantenersi pacati e capaci di accogliere e rassicurare il piccolo sulle sue paure.
Ansia nei bambini: rimedi naturali per alleviarla
I bambini sono come delle spugne: assorbono le notizie provenienti dai mezzi di informazione ma, senza l’opportuno filtro degli adulti, rischiano essere gettati nella confusione e nello spavento. Immagini di ospedali, di ambulanze e di persone sofferenti, snocciolamento di dati su decessi e contagi, allarmismo su come sia o meno possibile fare fronte alla situazione: tutto questo non deve investire i bambini in modo diretto.
Il rischio è, infatti, che si manifestino poi tutti quei disagi, che la reclusione tra le pareti di casa peggiora ulteriormente.
Gli adulti dovrebbero quindi accompagnare i propri piccoli attraverso questa situazione del tutto nuova e incerta, con parole semplici, chiare, e con gesti di comprensione e di accoglienza.
La prima cosa da fare, per allontanare l’ansia dai bambini, è quella di spiegare cos’è il coronavirus e quali sono gli effetti sulle persone aggiungendo, poi, quali precauzioni siano utili per tenerlo lontano: dal lavarsi bene le mani prima di toccarsi il viso, all’indossare la mascherina per evitare il contagio.
Lasciate poi che i bambini pongano direttamente le loro domande e cercate di rispondere in modo chiaro e tranquillizzante:
- Perché ci si deve lavare le mani? Il virus ama stare nella sporcizia e noi possiamo allontanarlo solo mantenendoci puliti, ecco il motivo.
- Perché non possiamo uscire? Per limitare le occasioni di incontrare il virus, dato che ancora non abbiamo trovato un modo per sconfiggerlo definitivamente.
- Perché si devono mettere le mascherine? Per proteggere noi e gli altri da quelle piccole goccioline di saliva che parlando e respirando escono e che, senza saperlo, possono contenere il coronavirus.
In base all’età e alla capacità di comprensione dei nostri piccoli, possiamo ricorrere a strumenti facili e divertenti, come video o racconti messi a disposizione in rete: in questo modo, semplifichiamo il compito e, al medesimo tempo, li rendiamo consapevoli che la questione del virus coinvolge tutti e che tante persone, nella società, si stanno adoperando per affrontarlo: ecco perché è importante che anche noi facciamo la nostra parte.
Creare una routine rassicurante per allontanare l’ansia nei bambini
Con l’arrivo della pandemia abbiamo visto smantellate, senza preavviso, le nostre abitudini di vita: impossibilità di spostarsi, di andare al lavoro, distanze sociali anche tra parenti e amici, confinamento nel perimetro più o meno ampio delle proprie case.
Come genitori, ci si è trovati impreparati a gestire questo cambiamento, ma un modo funzionale per farlo, senza creare stress nei bambini, dovrebbe tenere conto di alcuni elementi: dato che al bambino occorrono certezze e riferimenti familiari, le trasformazioni vanno guidate e spiegate. Mamma, papà ed eventuali fratelli, proprio perché costretti a condividere il medesimo spazio e l’intera giornata, dovranno ricreare delle routine domestiche in cui siano previsti momenti comuni (il risveglio, la colazione, i pasti) e momenti in cui ciascuno potrà svolgere la propria attività, che sia di lavoro, di studio, di gioco.
Sarebbe utile prevedere un tempo in cui coinvolgere i bambini in attività creative, come disegno, collage, costruzioni, racconti oppure inscenare delle storie con travestimenti, cantare e ballare insieme. Gli esercizi motori non vanno trascurati, anzi possono costituire un ulteriore stimolo per mantenersi in forma insieme, aiutare la coordinazione e scaricare le energie forzatamente trattenute. Il movimento fisico è un ottimo sistema preventivo dello stress nei bambini così come negli adulti.
Un suggerimento in tale senso arriva anche dal Ministero della Salute che invita a non abbandonare i bambini davanti a TV e cellulari, ma a coinvolgerli nelle piccole attività domestiche come apparecchiare la tavola, riordinare i giocattoli, bagnare i fiori.
Come fronteggiare la perdita di una persona cara
Quando capita che i bambini siano toccati direttamente dalla perdita di una persona cara, con la quale avevano magari un forte legame emotivo, svanita senza neppure un saluto a causa dell’infezione, elaborare il dolore è un compito gravoso che in loro genera stress.
Diventa allora importante riuscire a trovare dei piccoli rituali da ripetere a casa con i familiari, per consentire ai bambini di fare la loro parte nel dare il commiato, sentendosi liberi e sostenuti quando esprimono sofferenza e dolore per chi non c’è più: ripercorrere i momenti belli trascorsi insieme, raccontare aneddoti, dedicare una poesia.
In ultimo, fate in modo che i bambini possano dare voce e colore a tutti i loro sentimenti: tristezza, noia, allegria, rabbia: in questo senso può essere di aiuto un gioco, proposto dall’Unicef, che parla proprio di una scatola che racchiude le emozioni e dei loro svariati colori.
Fonti
https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/pediatria/disturbi-mentali-nei-bambini-e-negli-adolescenti/panoramica-sui-disturbi-d-ansia-nei-bambini-e-negli-adolescenti
https://books.google.it/books?hl=it&lr=&id=cxx9DwAAQBAJ&oi=fnd&pg=PT3&dq=DSM-5.+Manuale+diagnostico+e+statistico+dei+disturbi+mentali+ansia+in+et%C3%A0+evolutiva&ots=Nh0r_NDcAY&sig=OsLEkWHZ3jKNqjJsRYj6gvS1DM0#v=onepage&q&f=false
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/coronavirus-come-spiegarlo-ai-bambini-video-info-utili-anche-per-adulti
https://www.policlinico.mi.it/uploads/fom/attachments/pagine/pagine_m/78/files/allegati/546/storia_di_un_coronavirus_-_alfabetico_-_secondo_finale.pdf
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5392&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
https://www.unicef.it/doc/9751/coronavirus-come-aiutare-bambini-gestire-emozioni-laboratori-utili.htm
https://www.amicopediatra.it/crescita/come-aiutare-i-bambini-ad-essere-sereni-nellemergenza_genitorialita_psicologia/
http://www.policlinico.pa.it/portal/pdf/news/Coronav/Aiutarebambini.pdf
https://www.savethechildren.it/blog-notizie/coronavirus-genitori-e-figli-quarantena-consigli-di-convivenza