Per sindrome di couvade si intende una serie di sintomi sia fisici che psichici, di natura psicosomatica (ossia provocate dalla sfera emotiva), che si manifestano nell’uomo durante la gravidanza della compagna.
Prende il nome dalla parola “couver” che significa proprio covata. Conosciuta anche con il nome di “gravidanza empatica”, non è un disturbo fisico o mentale riconosciuto in ambito medico, e non è nemmeno considerata una vera e propria malattia. Ciò non toglie che la sintomatologia si presenti in maniera più o meno evidente.
Sintomi della sindrome di Couvade
La sintomatologia è molto varia e può riguardare:
- aspetti psichici: ansia, insonnia, nervosismo, irritabilità.
- aspetti fisici: cefalea, calo o aumento di peso, disturbi gastrointestinale, nausea e vomito.
- alterazioni ormonali
Proprio per la varietà dei sintomi, talvolta, è difficile inquadrarla e diagnosticarla.
Solitamente l’intensità e la frequenza dei sintomi sono maggiori nei primi tre mesi e tendono a diminuire nel corso dei successivi anche se, in prossimità della gravidanza, spesso si verifica una riacutizzazione del disturbo. Dopo la nascita la sintomatologia scompare completamente.
I disturbi possono essere lievi ma, in casi più gravi, possono portare a disperazione, depressione, malinconia e impotenza. Talvolta si ha perdita di concentrazione con reali difficoltà di rendimento sul lavoro.
Anche se di origine mentale, non si esclude che si possano manifestare delle alterazioni ormonali. Uno studio condotto dalla memorial university of Newfoundland in Canada ha evidenziato livelli più elevati di prolattina e cortisolo negli uomini affetti dalla sindrome di couvade.
Sembrerebbe anche che, nel post parto, si innalzino i livelli di ossitocina che mantiene basso il livello di testosterone favorendo, cosi, il legame con il bambino appena nato.
Cause della sindrome di couvade
I sintomi sono l’espressione da un elevato stress emotivo che può essere determinato da vari fattori quali:
- gelosia nei confronti del nascituro
- eccessive preoccupazioni per la salute di madre e bambino
- forte identificazione con la partner
- paure e angosce per l’imminente paternità
- invidia per la capacità procreativa della donna
- bisogno di partecipare, in prima persona, alla gravidanza.
Questi stati d’animo si esprimono attraverso problematiche del corpo, portando al manifestarsi di una vera e propria malattia psicosomatica, da non sottovalutare, ma da affrontare.
Come affrontarla
Il diventare padre può rappresentare un periodo di vulnerabilità psicologica spesso sottovalutata perché ci si concentra molto di più sulla donna. Di fatto, anche gli uomini, possono avere bisogno di un supporto per vivere serenamente questa fase di cambiamento della vita di coppia.
Se i disturbi non sono lievi, ma di maggiore entità, bisogna considerare l’opportunità di un intervento. Ecco allora che potrebbe essere necessario rivolgersi a dei professionisti dell’area perinatale come medici, psicologi oppure ostetriche.
Alcuni suggerimenti da adottare in caso si sospetti la sindrome di couvade:
- Parlare della gravidanza per superare ansie e paure magari nascoste
- Cercare di essere comprensivi e stare vicini al futuro papà
- Non sottovalutare determinati cambiamenti
- Non escludere la possibilità che le cause siano date dalla gravidanza
- Se necessario rivolgersi a specialisti del settore
La gravidanza porta a cambiamenti fisiologici nella donna, ma non dimentichiamo il coinvolgimento psicologico ed emozionale dei papà che spesso passano inosservati nonostante abbiano bisogno di un sostegno per il loro nuovo ruolo.
Teniamo sempre in considerazione la possibilità di insorgenza della sindrome di couvade e ricordiamoci, che la gravidanza è a tre: mamma, papà e bambino.
Fonti:
– https://www.tesionline.it/tesi/brano/24530/La-sindrome-della-Couvade
– https://lamenteemeravigliosa.it/sindrome-di-couvade-gravidanza-empatica/
– https://www.ordinepsicologilazio.it/cittadini/padre-periodo-perinatale/
– https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10785345