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Pubblicato il 14 Febbraio 2019 | Ultima modifica il 4 Dicembre 2019

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Intolleranza al latte materno? Ecco cosa può causarla

Il latte materno è ricchissimo di sostanze nutritive che alimentano e proteggono il bambino. È un alimento straordinario, il più raccomandabile per il neonato proprio per la sua composizione perfetta alle sue esigenze. È difficile pensare che possa esistere un’intolleranza al latte materno, eppure, anche se raramente, può capitare che il neonato manifesti una particolare sintomatologia dopo la sua assunzione.

Ma di che cosa si tratta? E come si manifesta? Pur essendo casi molto rari, si è cercato di capire a cosa può essere associata una tale reazione e cosa, di fatto, può disturbare il neonato. 

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Allattamento al seno e intolleranza al latte materno

Non si tratta di una vera e propria allergia, ma di un’intolleranza al latte materno che potrebbe dipendere da una reazione ad alcune proteine provenienti dall’alimentazione dalla mamma. Tracce di queste ultime passano infatti nel latte materno e, vista l’immaturità del sistema immunitario del neonato, scatenano in lui reazioni avverse in quanto incapace di riconoscerle e quindi tollerarle.

Tali proteine vengono riconosciute dal neonato come nocive così che il sistema immunitario inizia a produrre anticorpi (IgE o immunoglobuline E) al fine di combattere e neutralizzare il “nemico”.

In seguito ad un successivo contatto con tali proteine, gli anticorpi le riconoscono e le segnalano al sistema immunitario che rilascia istamina e altre sostanze responsabili dei sintomi.

Tutte le volte, quindi, che il neonato entrerà in contatto con tali proteine, manifesterà una serie di sintomi, a volte non compresi.

Sintomi

I sintomi che indicano la possibilità che il bambino manifesti un’intolleranza al latte materno possono essere i seguenti:

– Cambiamento della consistenza delle feci
– Gonfiore, flatulenza e dolore addominale
– Irritabilità e agitazione
– Manifestazioni cutanee quali eczemi, orticaria
– Rossore nella zona anale e nella zona pannolino
– Scarso accrescimento.

Tutto questo con conseguenti pianti inconsolabili.

Come intervenire

Fare una diagnosi precisa non è semplice poiché, essendo reazioni molto comuni, potrebbero essere sottovalutate in quanto confuse con banali disturbi passeggeri.

Ecco come comportarsi:

  • Per prima cosa non si deve smettere di allattare al seno
  • Non sottovalutare i sintomi se persistono per più giorni
  • Tenere presente che, se entrambi i genitori presentano allergie alimentari, è molto più probabile che le sviluppi anche il bambino.
  • Rivolgersi ad un pediatra o ad un allergologo e, nel caso in cui i sintomi siano reputati di natura allergica, sarà opportuno che la mamma modifichi la sua dieta escludendo gli alimenti che il medico reputa sospetti.
    La dieta alimentare influisce sul latte materno e, per questa ragione va controllata cercando di mantenerne i giusti valori nutrizionali necessari a un adeguato allattamento.

È bene ricordarsi che non si tratta di intolleranza al latte materno, ma di possibili allergie alle proteine derivate dall’alimentazione della mamma.

Fare dunque molta attenzione in questa fase a ciò che ci mangia, una volta riconosciuti ed eliminati gli alimenti “tossici” il latte materno tornerà ad essere l’alimento preferito e perfetto per ogni neonato.

Fonti:
– https://www.news-medical.net/health/Breastfeeding-and-Allergies-(Italian).aspx
https://www.forumsalute.it/allergia-nei-neonati-puo-essere-dovuta-al-latte-materno.html

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