La vista ricopre un ruolo primario in ogni tipo di sport, soprattutto in quelli di squadra o di azione. Proteggere gli occhi è quindi fondamentale: solo in Italia, ogni anno, si registrano circa 10.000 casi di traumi oculari dovuti ad attività sportive, soprattutto in caso di discipline “da contatto” o che utilizzano palloni e oggetti che possono colpire gli occhi. La buona notizia è che quasi il 90% di questi traumi possono essere evitati utilizzando i corretti accorgimenti e dispositivi di protezione oculare.
Traumi oculari dovuti allo sport
I traumi oculari sono classificati secondo un sistema standard approvato da numerose associazioni oftalmologiche. Prima di tutto le lesioni sono divise in traumi a bulbo oculare chiuso e traumi a bulbo oculare aperto: nel primo caso, meno grave, si ha una contusione dell’occhio e del tessuto circostante, con possibili escoriazioni superficiali della cornea, lo strato esterno dell’occhio.
Nel secondo caso invece l’impatto con un oggetto contundente causa la rottura dell’intero strato corneale o sclerale, con perforazione dell’occhio e conseguenze più gravi.
Oltre ai danni da trauma, anche la semplice sudorazione con conseguente perdita di liquidi corporei, gli ambienti polverosi o l’esposizione ai raggi UV possono danneggiare l’occhio, causando arrossamento ed irritazione.
Come proteggere gli occhi durante lo sport?
Nel caso di semplice arrossamento e secchezza, la scelta migliore è ricorrere a lacrime artificiali che ripristinino l’idratazione fisiologica del bulbo oculare. Nel caso di sport all’aria aperta, tra i più benefici per la salute, fondamentale è l’utilizzo di occhiali dotati di filtro UV.
Per proteggere gli occhi da contusioni o lacerazioni, in primo luogo è necessario adottare con attenzione le misure di protezione idonee allo sport in questione, come mascherine, oculari o griglie protettive. Per chi è affetto da problemi visivi, l’utilizzo di occhiali tradizionali è assolutamente da evitare soprattutto in caso di sport di gruppo o da contatto: le lenti in vetro potrebbero rompersi dopo uno scontro e diventare un pericolo sia per il portatore sia per gli altri atleti.
Lenti a contatto morbide sono quindi da preferire nello svolgimento della maggioranza degli sport, poiché molto deformabili e infrangibili. Attenzione però, perché il loro utilizzo può essere sconsigliato per attività sportive “sporche” (come ad esempio la mountain bike e il trekking): la polvere e lo sporco possono entrare nell’occhio e depositarsi tra lente e cornea, con conseguenti possibili lacerazioni corneali.
Un’alternativa alle lenti morbide in questi casi può essere l’utilizzo di occhiali con lenti e montatura elastica, progettate specificatamente per gli sportivi, che protegge gli occhi senza rischio di rottura.
Direzioni future dell’oftalmologia sportiva
Negli ultimi anni, oltre a prevenire traumi oculari legati allo sport e a proteggere gli occhi, l’oftalmologia sportiva studia come potenziare le capacità visive degli atleti, al fine di migliorarne le performance generali.
È stato, infatti, osservato come i più grandi atleti, oltre ad avere condizioni fisiche eccezionali, abbiano anche capacità visive sopra la media, come la sensitività da contrasto (la capacità di riconoscere differenze di luminosità tra un oggetto e lo sfondo), la percezione della profondità e la velocità di elaborazione delle informazioni visive.
Questa nuova branca di oftalmologia sportiva, oltre a rivolgersi alla risoluzione di problemi congeniti come occhio pigro, strabismo e difetti visivi, si promette quindi di allenare diversi parametri visivi come acuità, sensibilità al contrasto e visione binoculare propria come un atleta allena i suoi muscoli, con l’obiettivo di portare le performance ai massimi livelli.
FONTI:
–https://www.aao.org/eye-health/tips-prevention/injuries-sports
–https://blinkcharlotte.com/eyecare/sports-vision/
-The role of sports vision in eye care today. Kirschen DG, Laby DL. Eye Contact Lens. 2011
-Eye and Orbital Injuries in Sports. Micieli JA, Easterbrook M. Clin Sports Med. 2017