La cura dei denti come parte di una relazione con tutto l’organismo e la psiche. Questo è il principio alla base della dentosofia, letteralmente “saggezza dei denti”. Secondo la dentosofia l’approccio alle cure dentarie dovrebbe tenere conto del legame tra l’equilibrio della bocca e dell’essere umano in generale, nei suoi aspetti di corpo e psiche. Una persona che ha avuto molte carie, per esempio, potrebbe aver subito molte perturbazioni psicologiche.
Le origini della dentosofia
La dentosofia è un approccio che ha avuto origine in Francia dalle teorie di due odontoiatri, Michel Montaud e Rodrigue Mathieu. Più recentemente, la dentosofia ha iniziato a diffondersi e a essere applicata anche in Italia, da parte di alcuni odontoiatri che ne hanno sposato le teorie.
Secondo la dentosofia ogni dente sarebbe da ricondurre a un aspetto della storia e della personalità dell’individuo; curando i denti si potrebbero rimediare a squilibri che non solo hanno a che fare con alcuni aspetti dell’organismo, ma anche con vissuti e aspetti psicologici ed emotivi.
Questo perché, secondo la dentosofia, la bocca sarebbe idealmente divisa in due metà: la destra, che corrisponde al concetto di “maschile”, la sinistra che corrisponde alla femminilità e alla spiritualità. A ogni dente viene attribuito poi un significato specifico. Così, per esempio, l’incisivo superiore di destra sarebbe l’archetipo maschile, quello di sinistra il femminile; il laterale destro rappresenterebbe il padre, il sinistro la madre. Il canino superiore destro sarebbe espressione di forza e coraggio, mentre quello di sinistra di amore.
Dentosofia: correlazione tra denti e aspetti psicologici
La relazione tra la bocca e altri aspetti, come per esempio la malocclusione che incide su difetti posturali e favorisce la comparsa di disturbi come mal di testa e cervicalgia, è nota e sempre più attenzione viene dedicata alla cura dei denti, sin dall’età infantile, anche per evitare l’insorgenza di disturbi successivi. Ma ciò che i sostenitori della dentosofia teorizzano andrebbe oltre: questa tecnica permetterebbe di rimediare, per esempio, anche a difficoltà del sonno, scolastiche e difficoltà piscologiche dell’adulto.
Va ricordato che la dentosofia rientra nell’ambito delle teorie antroposofiche; non si tratta, quindi, di una teoria scientifica, per la quale esistano evidenze di ricerca rispetto alla sua efficacia in ambiti specifici, e della quale siano state dimostrate validità e modalità di applicazione in modo rigoroso.
La dentosofia in pratica
Come funziona quindi la dentosofia? Il trattamento consisterebbe nell’applicazione di tecniche funzionali che eviterebbero interventi invasivi, come estrazioni dentarie e apparecchi ortodontici fissi. Per curare bocca e psiche quindi, e rimediare a mal occlusioni e disturbi dell’apparato temporo-mandibolare, sarebbe sufficiente utilizzare un “attivatore funzionale”, una sorta di “bite” che dovrebbe essere portato regolarmente ogni notte e in alcune fasi della giornata.
L’attivatore, obbligando a respirare con il naso, permetterebbe di migliorare la respirazione, la masticazione, e l’allineamento della mandibola. La respirazione orale nei bambini può determinare modifiche della posizione della lingua, del tono dei muscoli facciali, una crescita mandibolare irregolare.
Fonti
www.femininbio.com/sante-bien-etre/conseils-et-astuces/la-dentosophie-notre-bouche-est-le-miroir-de-notre-sante-5446
https://www.terranuova.it/News/Genitori-e-figli/Dentosofia-la-nuova-frontiera-dell-odontoiatria
http://www.medbunker.it/2012/05/dentosofia-la-vita-tra-i-denti.html