Che cos’è l’otorrea? Per otorrea si intende il sintomo, dovuto a una condizione patologica, che porta alla fuoriuscita di secrezione e di qualunque tipo di liquido dall’orecchio. Generalmente il fluido è la risposta di uno stato infiammatorio che interessa il condotto uditivo.
Quali sono le cause dell’otorrea?
Le cause possono essere:
- contaminazioni dell’orecchio con acqua che provoca un indebolimento delle pareti del canale uditivo e terreno fertile per batteri e funghi e causare infezioni (otite del nuotatore)
- scarsa pulizia della cavità auricolare con accumulo di cerume e residui epiteliali
- reazione allergica
- otite media che se trascurata può provocare perforazione del timpano
- neoplasie
- patologie che interessano direttamente o indirettamente il canale uditivo (labirintite, mastoidite, adenoidite)
- frattura del cranio
- traumi
- penetrazione di corpi estranei come lesione da cotton fioc
- aumento di pressione per immersione o in volo aereo
- lesione acustica dovuta a rumori molto forti
Il liquido che si forma e fuoriesce dal condotto uditivo può essere di tipo sieroso, sieroematico, mucoso e maleodorante a seconda della gravità dell’infiammazione e delle possibili contaminazioni batteriche o fungine.
Oltre alla fuoriuscita di liquido dall’orecchio le sintomatologie che si manifestano sono:
- diminuzione dell’udito
- acufene (sensazione di ronzio e sibilo)
- dolore all’orecchio
- prurito
- febbre
- vertigini
- dolore nella masticazione
Rimedi
Per prevenire questo tipo di disturbo si consigliano alcuni semplici rimedi come mantenere il dotto uditivo pulito senza eccedere, asciugare bene le orecchie aiutando a far fuoriuscire l’acqua ruotando la testa di lato, proteggere il timpano con tappi o protezioni qualora ci si recasse in luoghi con rumori eccessivi ed evitare contatti con persone con infezioni del condotto uditivo in atto.
Nel caso di infezioni lievi queste possono risolversi senza ricorrere a una terapia farmacologia.
Tuttavia se i sintomi si manifestano in forma acuta o diventano più intensi rispetto al momento dell’inizio del disturbo è necessario rivolgersi a un medico che prescriverà un trattamento specifico che solitamente si esprime in antinfiammatori, antibiotici o antifungini ad uso locale o in casi più gravi per via orale per un effetto sistemico.